Trent'anni sempre in crescendo

Imprenditoria che resiste, la Faab di Bagnolo
L'azienda di telai per porte non è ricorsa alla Cig

La scorsa settimana la Faab, una delle poche industrie bagnolesi esistenti, ha festeggiato i trent’anni di attività. Un traguardo importante per la famiglia Airaudo che da tre decenni guida la fabbrica producendo telaietti fermavetro e pannelli per porte.

Il 10 marzo del 1980, Antonio Airaudo, dopo aver trascorso vari anni affiancando il padre Renato nella lavorazione artigiana del legno, decide di specializzarsi nel settore allora in espansione dei telai per porte.

Nel 1990 la Faab, prima localizzata a Barge, si trasferisce a Bagnolo, in una sede più ampia e moderna. Nel 1998 vengono realizzati due nuovi capannoni nello stesso sito industriale e viene aperta la strada alla produzione dei pannelli diamantati.

Sempre nel 1998, il figlio del fondatore, Michele Airaudo, entra in azienda dopo aver terminato gli studi universitari.

Nel 2000, oltre ai due pantografi elettronici, se ne affiancano altri tre di ultimissima generazione; ma l’espansione della fabbrica bagnolese non finisce: nel 2007 vengono realizzati 5.000 mq di nuovi edifici e nuovi uffici che cambiano significativamente la capacità produttiva e commerciale della Faab. Ora l’azienda è una realtà importante per Bagnolo, leader in Europa del suo settore, si estende su 20.000 mq di cui 9.000 coperti.

La Faab è quindi un’azienda che ha conosciuto una forte crescita e sta affrontando la crisi in modo egregio: «In questi anni di crisi - spiega il giovane Michele Airaudo - l'azienda si è impegnata, sobbarcandosi gravi oneri, a non fare cassa integrazione o ad utilizzare altri tipi di ammortizzatori sociali che potessero creare difficoltà ai suoi collaboratori».

Oggi l’organico dell’azienda conta trenta collaboratori ed una rete vendite che copre il territorio nazionale.

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Paola Molino