Pit-stop: non si fermano le polemiche

S. Pietro V.L., il 24 si aprono le buste per l'appalto
Le minoranze contro la scelta di ampliare il polivalente

S. PIETRO V.L. - Sta per scadere il bando d'appalto per i lavori di ampliamento del polivalente di S. Pietro. Mercoledì 24 si apriranno le buste e verrà individuata la ditta che realizzerà il progetto preparato dallo studio Fioravanti Mongiello. Entro il mercoledì successivo dovranno partire i lavori, pena il decadimento del contributo erogato dalla Regione.

Sono queste le scadenze che incombono su un'opera che ha fatto discutere l'intera comunità. "Pit-stop" è la formula magica che evoca l'intera storia partita due anni fa da un'idea dell'ex-sindaco Nino Berger: realizzare una struttura turistica in piazza Piemonte. Contrari all'epoca gli esponenti dell'attuale maggioranza, che nei panni dell'opposizione raccolsero 400 firme contro quello che definivano «uno spreco di denaro pubblico» (890mila euro la spesa totale prevista, di cui 530mila erogati dalla Regione).

La situazione si è evoluta fino a portare il nuovo sindaco Anna Balangero a rivedere l'intero progetto per spostare il finanziamento sul recupero di una struttura già esistente, il polivalente di piazza Mercato. «Avevamo tre possibilità: rinunciare a un contributo ingente, per altro già accettato dai nostri predecessori, realizzare il Pit-stop oppure trovare una soluzione di compromesso - ha più volte ripetuto Balangero -. Ampliare il polivalente ci è sembrato il progetto migliore».

Non la pensano così i capigruppo delle due opposizioni, che contestano il costo del nuovo progetto (889mila euro) e la scelta di ampliare un locale che si trova in zona idrogeologica precaria. In primis Dario Buggia: «Vorrei mettere in rilievo la scarsa coerenza di questa Giunta, che in sede di campagna elettorale dichiarava di non voler realizzare il "Pit-stop" e oggi progetta un "Pit-stop 2". Non capisco perché non si sia indetto un referendum». Gli fa eco Enzo Lacroce: «Continuo a non capire il perché di questa variante, a questo punto sarebbe stato meglio fare il Pit-stop. E poi vorrei conoscere il costo finale».

Tra i residenti Andreina Collino, molto attiva in paese, si dichiara «indignata. Dove sono finite tutte le nostre firme? Perché non ci hanno chiesto un parere?». La replica del sindaco: «Non avevamo il tempo per un referendum. Abbiamo posizionato una cassetta delle lettere fuori dal Comune per raccogliere segnalazioni, ma non abbiamo ricevuto nulla».

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino