Ripulito l'alveo del Lemina

Buriasco, per evitare pericolose esondazioni
Resta aperto il problema della sicurezza dell'abitato

BURIASCO - Il Comune ha provveduto a far pulire l’alveo del torrente Lemina lungo tutto il tratto che attraversa il territorio comunale, in pratica da reg. Rena a reg. Canali. Un intervento scrupoloso, con particolare attenzione alla rimozione di alberi, vegetazioni o cumuli di materiale che nel tempo potrebbero fare da ostacolo o diga allo scorrere ordinario delle acque. Spesa complessiva, sui 7.000 euro.

Precisa il vice-sindaco Manavella: «Un intervento simile era già stato fatto fare, dopo le piene del 2000, dall’allora sindaco Freiria, ma a distanza di una decina d’anni era molto opportuno ripeterlo per garantire almeno un deflusso regolare delle acque in caso di piene».

Nello stesso tempo il sindaco Armando ha anche emanato un'ordinanza che intima ai "frontisti" di ripulire le sponde del Lemina di loro competenza, ordinanza che scadeva lo scorso 28 febbraio, ma sembra non sia stata rispettata da tutti.

Il Comune nei prossimi giorni tornerà a "invitare" bonariamente chi non ha aderito all’ordinanza a provvedere al più presto; se anche questo invito verrà disatteso si dovrà ricorrere alle sanzioni previste.

La messa in sicurezza del Lemina resta uno dei problemi più grossi di Buriasco. Il rischio di esondabilità del torrente, che per un bel tratto sfiora il centro del paese, è alta tanto da rendere un'ampia zona del territorio comunale completamente inedificabile.

Due le possibili soluzioni studiate e proposte negli ultimi anni per risolvere il problema e mettere in sicurezza il paese. La prima è quella di allargare il letto del torrente, alzare le sponde e tutti i ponti che lo attraversano, oppure realizzare a monte del paese un bypass in grado, in caso di piena, di convogliare e sopportare tutta l’acqua eccedente.

Entrambe le soluzioni, come si può immaginare, sono molto costose e di difficile e problematica realizzazione. Anche per questo e per non allungare ancora di più l’iter di approvazione del nuovo Piano regolatore, già in ballo da dieci anni, si era deciso di non inserire varianti o modifiche in questa zona vincolata in fase di progettazione. «Sarà impegno primario dell’Amministrazione - assicura Manavella - affrontare questo problema appena risolto il nodo del nuovo Piano regolatore».

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Paola Molino