Non si costruirà più nelle aree libere

La Provincia approva norme edilizie restrittive
Sì però alle grandi opere: Tav e tangenziale est

Saitta stringe i freni: «Basta con l’uso indiscriminato del territorio: i Comuni non possono continuare a fare cassa lasciando costruire quasi dappertutto per intascare gli oneri di urbanizzazione e far quadrare i bilanci. È ora di bloccare questo processo che rischia di “mangiare” il territorio disponibile, soprattutto nell’area metropolitana e nelle cinture, ma anche tra Pinerolo e Ivrea».

Il nuovo Piano territoriale di coordinamento 2, un vero e proprio Piano regolatore della Provincia redatto da Paolo Foietta (450 pagine, 10 cartine tematiche, un cd) è stato approvato giovedì dalla Giunta di Saitta e diventerà vincolante per i Comuni che adotteranno i loro Piani regolatori. Con le nuove norme sarà più difficile per i sindaci fare cassa "vendendo" il territorio. L’uso del suolo sarà regolamentato più rigidamente da questo Piano che entro l’estate diventerà legge. La Provincia di Torino sarà la prima in Italia a vietare di costruire su aree agricole libere privilegiando il riutilizzo delle zone industriali dismesse, le ristrutturazioni, i recuperi dei vecchi immobili e gli abbattimenti. Stabilita la regola, il Ptc2 individua anche l’eccezione: l’interesse pubblico per la realizzazione di infrastrutture e opere. Leggasi: il futuro nastro di asfalto e le gallerie per la realizzazione della tangenziale est di Torino e la fascia di territorio dove passerà la Tav, soprattutto nel territorio da Rivalta-Orbassano fino a Settimo. In questi due "corridoi" sarà vietato costruire ex novo.

Ezio Marchisio

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