Tanti personalismi, zero leader per Pinerolo

Dalle urne esce l'immagine di una città senza personale politico e senza idee
Dalle macerie si salva solo Clement – Serve un ripensamento per sfuggire alla marginalitàPinerolo esce dalla stanza dei bottoni. Il risultato delle elezioni dice in primo luogo questo. Nessuno dei candidati del territorio farà parte del Consiglio regionale. Dunque verrà a mancare al sindaco Paolo Covato una figura di riferimento, indispensabile per poter far sentire le istanze della città in piazza Castello. Ci sono partite importanti da mandare avanti, la Scuola di cavalleria, la caserma dei Carabinieri, l'università, per citarne solo alcune: progetti che hanno bisogno di solide gambe politiche. Gambe che il sindaco non potrà trovare nemmeno nello schieramento opposto: i vari Bolla, Bonansea sono rimasti al palo pure loro. «A Pinerolo si è fatta un'operazione di vero cannibalismo politico - commenta il segretario del Pd Pinchiaroglio - il territorio dovrà cominciare a chiedersi se questo modo personalistico di gestire le elezioni può essere portato avanti». A peggiorare le cose, sotto questo punto di vista, il fatto che in città la Lega Nord del presidente Cota è praticamente assente. Non ha una sede e il suo punto di riferimento, l'ex-consigliere comunale Falcone, fin'ora non ha combinato molto. Anche di questo la politica cittadina dovrà tener conto nel suo lavoro di tessitura dei rapporti con il nuovo potere che si verrà instaurando e che probabilmente sarà molto meno Torino centrico. (continua)
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Paola Molino