Adesso basta, poveri sindaci

La "caccia alle streghe" in troppi Comuni pinerolesi

Tre mesi fa, su queste colonne, avevamo già sottolineato la "caccia alle streghe" in troppi Comuni, grandi e piccoli. Dalle maggioranze e dalle minoranze consigliari arrivava, e continua ancora oggi, un solenne invito a tagliare le spese della politica locale. Dietro queste proposte c'è solo un'ondata demagogica da ribadire con forza e ci troviamo d'accordo con gli assessori Liguori e Tarantino di Vinovo quando sottolineano, demagogia a parte, che «è una scelta che fa pensare all'inizio della campagna elettorale». Parliamo di compensi di poche centinaia di euro al mese, mica cinque o diecimila.
È vero che va recuperato il valore di "servizio pubblico", ma smettiamola di criminalizzare assessori e sindaci per compensi pressoché irrisori, rapportati al tempo che possono e debbono dedicare al Comune, assumendosi spesso gravose responsabilità.
Libero ognuno - sindaco od assessori - di rinunciare del tutto o in parte ai modesti compensi che ricevono dalle casse comunali, devolvendoli in silenzio anche ad attività benefiche. Ma non un obbligo che diventa altrimenti coercizione.

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Paola Molino