Il pacco ambulante

Ancora disservizi postali

Un pacco postale con raccomandata da 12 euro viene spedito da Mergozzo, non lontano da Verbania, il 29 settembre, destinazione Bibiana.
Il 2 ottobre trovo nella buca delle lettere un avviso: il postino era passato alle 12,30, ma non c'era nessuno e sul foglietto c'è scritto che «ritenterà la consegna per tre giorni dopodiché si potrà ritirare il pacco presso l'Ufficio postale di Bibiana».
Nei giorni successivi il portalettere non passa, non ci sono più avvisi e mi reco all'Ufficio postale. «Qui il pacco non c'è…, probabilmente ce l'ha ancora il postino in auto» mi dice con gentilezza l'impiegato. Esco dall'ufficio e inseguo il postino. «Il pacco?». «Non ne so niente… provi a chiedere all'Ufficio postale». «Ma è da lì che arrivo…» rispondo ridendo.
L'impiegato dell'Ufficio postale di Bibiana è una persona gentile e mi telefona: «Guardi, ho saputo che il suo pacco si trova all'Ufficio postale di Cavour. Vada a ritirarlo laggiù o non lo rivedrà più». Va bene, grazie, ma perché tutto questo trambusto per una busta con dentro oggetti di modesta entità? E se si trattasse di qualcosa molto più importante? Comunque mi precipito a Cavour e ritiro finalmente il pacco.
Anni fa qualcuno ci aveva avvertito: finirà che gli utenti della Val Pellice non riceveranno più la posta a domicilio, ma dovranno andarsela a ritirare all'Ufficio di Cavour. La cosa sembra si stia già verificando.

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Paola Molino