Morto l'avvocato Franzo Stevens: avvocato di Agnelli e amico di Cantalupa
E' morto a 96 anni l'avvocato Franzo Grande Stevens, uno dei più affermati avvocati d'affari italiani. Fu legale e amico di Giovanni Agnelli, a lui l'Avvocato affidò , prima di morire, l'incarico di gestire la successione di famiglia.
Nato in una famiglia di origini napoletane, dopo la laurea in legge a Napoli, si trasferì a Torino dove esercitò la professione di avvocato, annoverando tra i suoi clienti il gota dell'impreditoria italiana, non solo l'Avvocato , ma tanti altri nomi illustri come Carlo De Bebedetti e la Famiglia Ferrero.
Grande Stevens è stato anche presidente della Juventus dal 2003 e 2006.
Cantalupa il suo buen ritiro
il ricordo dell'ex sindaco Bello:
"Ieri mi aveva fatto chiamare
per gli auguri di compleanno"
L'avvocato Franzo Grande Stevens amava trascorrere quelli che lui chiamava i periodi "per riposare lavorando" a Cantalupa, dove aveva comprato una villa circondata da una grande tenuta. Era così diventato amico di Giustino Bello, per cinquant'anni sindaco del paesino della pedemontana pinerolese ai piedi dei Tre Denti. L'ex sindaco apprende direttamente dalla nostra telefonata della scomparsa dell'avvocato Stevens: «E' una notizia che mi rattrista e anche un po' mi sorprende, solamente ieri mi aveva fatto chiamare dalla figlia Cristina per farmi gli auguri di compleanno (Bello ha compiuto 87 anni n.d.r.) non ci siamo parlati direttamente, ma lui era lì ad ascoltare».
Giustino Bello ha tanti aneddoti da raccontare sulla presenza di Stevens a Cantalupa:«Ha fatto molto per il paese e per la Fondazione ProSenectute che gestisce la casa di riposo, quando era più giovane ha curato personalmente pratiche delicate, ricordo che poi arrivava sempre la fattura, ma riportava sopra il timbro di quietanza senza che però ci avesse mai chiesto un soldo».
Ricorda: «Avevamo l'abitudine di scambiarci dei doni in natura: io gli portavo i funghi raccolti nei boschi di Cantalupa e lui contraccambiava con il limoncello della sua terra di origine». Assicura:«In fondo era una persona semplice, spesso lo potevi vedere in coda a comprare il pane o il giornale nel negozio del paese». Conclude:«Negli ultimi anni avrebbe voluto che il progetto di sfruttamente dell'acqua termale che sgorga nei suoi terreni si fosse concretizzato, ci credeva davvero, sarebbe stato un modo per sdebitarsi con il paese che gli aveva regalato giorni sereni accando alla figlia Cristina».
Alberto Maranetto
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