Ex Municipio di Abbadia: lavori interrotti da cinque mesi, rimangono le macerie
Definirlo indecente è il minimo il cantiere che tra piazza Ploto e via Nazionale identifica Palazzo Arbora testimone, in quanto Municipio tra il 1861 e il 1928, dei fasti comunali di Abbadia Alpina. Dal 17 gennaio, infatti, è un cumulo di macerie a seguito del crollo che ha coinvolto le volte sovrastanti il porticato definito da salvare nel progetto dell'ing. Andrea Durando, a differenza del primo piano subito abbattuto poiché pericolante.
Preso atto dell’emergenza, in attesa di decidere il da farsi, le macerie sono rimaste sul posto in barba alla dignità del luogo e al sistema nervoso del titolare della vicina edicola-tabacchi ora assediata anche dai ruderi come se non bastassero le impalcature che l’imprigionano. Fin dal 2015 quando l’abbadiese sindaco Buttiero che ci teneva, insediò il cantiere nell’intento di riqualificare il simbolico edificio. Missione fallita: la struttura muraria definita «di pasta frolla» indusse l’impresa a gettare la spugna. Ora, con tutt’altri obiettivi, è il turno dell’AG Impianti di Torino, chiamata a demolire, come detto, il grosso del fabbricato e a salvare il porticato, stoppata però (hanno smontato persino la baracca di cantiere) dall’incidente che ha rimesso tutto in discussione.
L’invito a darsi una mossa espresso forte e chiaro dall’esercente assediato, dai residenti nei pressi e dagli abbadiesi in genere urtati dal degrado in cui versa l’area, lo dovrà ora recepire la Commissione locale di vigilanza composta da professionisti nominati dal Comune chiamati ad avallare dal punto di vista estetico e architettonico interventi attuati nei centri storici. «Entro una decina di giorni – auspica l’assessore Vodini – esamineranno l’opzione proposta da Durando che salva soltanto le colonne del portico collegandole l’un l’altra con archi metallici leggeri per tramandare il ricordo della struttura originale». Al sì, scontato?, della Commissione seguirà il nuovo computo dei costi, la modifica del contratto e, finalmente, lo sgombero delle macerie. Quando? «Dipende dalle procedure burocratiche».
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Paola Molino