Famiglie arcobaleno, il Comune di Nichelino le convocherà per la consegna dello stato di famiglia
«Oggi, giovedì 22 maggio 2025, è una giornata storica per il riconoscimento e la tutela dei diritti civili nel nostro Paese: finalmente la legge tutela tutti i bambini e tutte le bambine riconoscendo entrambi i genitori, anche se si tratta di due mamme». Così l'Amministrazione di Nichelino ha accolto quanto stabilito dalla Corte Costituzionale - la notizia è di poche ore fa - in merito al riconoscimento legale di entrambe le figure genitoriali. La sentenza, la n. 68/2025, ha infatti dichiarato incostituzionale l’articolo 8 della legge numero 40 del 2004 nella parte in cui non prevede che il nato in Italia da donna che ha fatto ricorso all’estero a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) abbia lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che ha espresso il preventivo consenso al ricorso alle tecniche medesime e alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale.
«Una sentenza storica che permette di superare anni di discriminazioni e di riconoscere quanto noi affermiamo da sempre come amministrazione: i bambini e le bambine hanno diritto a vedere riconosciuti entrambi i genitori, fin dalla nascita, anche quando si tratta di due mamme – ha dichiarato il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo (in foto) –. Lo sosteniamo e lo abbiamo sempre sostenuto: nel 2022 avevamo simbolicamente riconosciuto la figlia di due mamme in segno anche di dissenso e protesta con quanto stava accadendo in Italia e con la prefettura di Torino che aveva imposto ai sindaci lo stop alla registrazione dei figli delle coppie arcobaleno. Oggi abbiamo la conferma che avevamo e abbiamo ragione: i diritti dei bambini e delle bambine sono la cosa più importante». La vicenda nichelinese risale ad aprile 2022, quando il sindaco Giampiero Tolardo aveva riconosciuto simbolicamente la piccola Diletta, figlia di Tabata e Noemi. «Nelle prossime settimane – conclude Tolardo – convocherò tutte le famiglie arcobaleno di Nichelino per consegnare loro lo stato di famiglia che tanto hanno aspettato».
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Paola Molino