La testimonianza della 15enne Greta, bloccata a Malaga dal Covid: «Un incubo da cui non riesco a risvegliarmi»

La testimonianza della 15enne Greta, bloccata a Malaga dal Covid: «Un incubo da cui non riesco a risvegliarmi»
Sabato 7 Agosto 2021 - 12:37

«Sembra un brutto incubo dal quale non mi riesco a risvegliare»: Greta Bona ha 15 anni, abita a Cavour e ha concluso il primo anno del Turistico all'Istituto Porro di Pinerolo. Dalla scorsa settimana è bloccata a Malaga perchè positiva al Covid. In Spagna c'era andata avendo vinto un soggiorno studio dell'Inps e per due settimane ha soggiornato nella residenza universitaria Alfil (in foto). Di Greta e della sua brutta disavventura (del tutto analoga a quella delle due giovanissime piossaschesi Alessandra ed Emma, bloccate a Malta e rientrate alcuni giorni fa) abbiamo scritto, ma ora è lei stessa a raccontarci la sua odissea, chiusa in quella stanza del residence del centro di Malaga, visto che il rientro, previsto venerdì 30 luglio, è saltato. «Non ne posso più, le assicuro. Lunedì farò il tampone e non vedo l'ora di tornare a casa». Greta racconta con precisione l'esperienza «a dir poco spiacevole» che sta vivendo.

«Vorrei iniziare proprio dell'igiene che ci dovrebbe essere e dico "dovrebbe". Partiamo dal fatto che ogni morte di papa (o meglio, solo nel momento in cui viene fatta la richiesta) ci vengono dati asciugamani e lenzuola puliti (ovviamente dobbiamo fare tutto noi, cambiarle etc...). Per non parlare della pulizia che ci dovrebbe essere soprattutto per noi che abbiamo il virus (pulizia bagno,camere,salotto, corridoio) insomma non dico lucidare i pavimenti, ma mi riferisco alla pulizia essenziale. E invece, che cosa hanno fatto? Ci hanno dato scopa, paletta, moccio e spruzzino, e tocca a noi pulire a destra e manca».

Quanto alla misurazione dei parametri essenziali, temperatura e saturazione, ci ha scritto Greta ieri sera, «se ne occupava un group leader (specie di animatore) ma è da un po' di giorni in cui passa una sola volta al dì (al mattino) mentre al pomeriggio, da un po' di giorni, non più. Mentre oggi, manco una volta è passato. Fino ad oggi, ho visto una sola volta una dottoressa in videochiamata 5 minuti contati, in cui ho dovuto rispondere ad alcune domande, ma nulla di che». Per non parlare del cibo. «Sempre le solite cose, e addirittura ieri sera mi sono ritrovata delle belle fette di pollo crudo! Quando me lo hanno riportato la seconda volta c'era perfino una buccia di mela sopra la carne, veramente disgustoso! Fortuna che per la colazione è tutto ok, infatti questa più l'anguria che fortunatamente mi portano dopo aver insistito mille volte, sono le mie uniche gioie della giornata...si può immaginare a che livelli siamo arrivati». Altro capitolo: il vestiario. «Preferisco lavare i miei vestiti a mano sennò per usufruire del "servizio lavanderia " avremmo dovuto essere disposti a mettere tutti i nostri vestiti insieme a quelli degli altri in un'unica lavatrice: anche questo disgustoso».

Sotto il profilo sanitario la situazione è ben sottolineata dal padre di Greta, Marco. «Come si evince anche dalla chat del gruppo genitori Malaga Alfil (che ci allega, ndr), siamo pressoché abbandonati. Non esiste una cabina di regia che dia indicazioni univoche e certe. Per quanto riguarda mia figlia, ha i battiti cardiaci alti e mangia poco causa cucina assai scadente. A mio avviso stanno cercando di spendere il meno possibile ed inducono i ragazzi ad ordinare i pasti all'esterno a spese nostre, ovviamente». Insmma, le famiglie dei ragazzi bloccati a Malaga (tutti partecipanti al soggiorno Inps gestito dalle due agenzie accreditate Sale Scuola Viaggi di Rimini e San Marino Tour Service di San Marino), parlano di completa disorganizzazione, di "muro di gomma", di assenza di collegamento tra i servizi sanitari dei due paesi ("cittadini europei un corno", scrive un genitore in chat, "ogni ufficio ne sa meno dell'altro", e via discorrendo), di mancanza di assistenza da parte delle due agenzie responsabili del soggiorno. «Nessun medico spagnolo ha mai viistato i nostri ragazzi: un vero incubo», ribadisce Marco Bona, da cui speriamo tutti escano prestissimo.


 

 

 

 


 


 

Lucia Sorbino
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Paola Molino