Minorenni positivi al Covid bloccati a Malaga: c'è anche una 15enne di Cavour

Minorenni positivi al Covid bloccati a Malaga: c'è anche una 15enne di Cavour
Sabato 31 Luglio 2021 - 11:59

«Mia figlia sta vivendo la stessa situazione appena successa a Malta ad altri giovanissimi», inizia a raccontare Marco Bona di Cavour. La figlia, Greta, classe 2005, ha vinto un viaggio studio Inps di 15 giorni a Malaga. «Doveva tornare ieri, ma giovedì è risultata positiva al Covid, insieme ad un'altra ventina di suoi coetanei. Le autorità spagnole li hanno messi in quarantena per 10 giorni (questo prevede il loro protocollo), al termine dei quali, se negativi, potranno rientrare a casa». Il problema però è che ad oggi, «non hanno visto neppure un medico e le condizioni igieniche della struttura universitaria che li ha ospitati durante il soggiorno, non sono certo delle migliori». E fa qualche esempio: «Niente acqua calda, due bottigliette da 33 cc al giorno, mentre si sa che soprattuttto col Covi bisogna bere molto, disinfezione sommaria, alcuni scarichi dei bagni non funzionanti». In tutto ciò si aggiunge, il «disinteresse delle due agenzie accreditate dall'Inps a cui i nostri ragazzi fanno capo: la Sale Scuola Viaggi di Rimini e la San Marino Tour Service di San Marino. È già difficile contattarli normalmente (il secondo figlio di Bona sta facendo un'esperienza analoga ad Udine, ndr) ma in quest'emergenza stanno dimostrando scarsa organizzazione e non ci stanno fornendo adeguata assistenza. Per questo abbiamo creato un gruppo whatsapp di genitori e scritto a Farnesina, consolato e mezzi di comunicazioni. Purtroppo solo smuovendo le acque riusciamo a farci sentire un po'».

Da stamattina quantomeno sono comparsi i boccioni dell'acqua, ma di medici manco l'ombra. «C'è solo un giovane capogruppo che misura la saturazione e la temperatura a tutti, e porta pure il cibo in camera. Ognuno è chiuso in stanza e non conosce la situazione degli altri. Sappiamo che qualcuno ha qualche linea di febbre, ma vogliamo che tutti abbiano una visita medica e un controllo dei polmoni. Praticamente dobbiamo contattare il nostro medico di famiglia, in Italia, e poi dare istruzioni in Spagna, per i farmaci da somministrare». Surreale davvero. Quanto agli altri giovanissimi studenti piemontesi in soggiorno studio con Greta, «sono tutti rientrati ieri perchè negativi», conclude papà Marco. Nella foto scattata pochi minuti fa da Greta, la vista dal balcone della stanza in cui sta trascorrendo la quarantena.

 

L.S.
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Paola Molino