Maestri di sci e comparto della neve: protesta contro la chiusura lunedì 14 in piazza Castello a Torino

Maestri di sci e comparto della neve: protesta contro la chiusura lunedì 14 in piazza Castello a Torino
Venerdì 11 Dicembre 2020 - 18:02

#NEVEINPIAZZACASTELLO è l'hashtag lanciato dall'A.M.S.A.O., Associazione Maestri di Sci Alpi Occidentali, che indice una manifestazione lunedì 14 dicembre in piazza Castello a Torino, per protestare contro la chiusura imposta a piste e impianti da sci e per richiedere significativi ristori.

 

In prima linea, il presidente A.M.S.A.O. Gianni Poncet: «Dopo vari tentativi e appelli per riportare tutti alla ragione, caduti nel vuoto, adesso è arrivato il momento di scendere in piazza. Già perché a cadere, privata della possibilità di lavorare, stavolta è l'intera filiera dell'indottodell'industria della neve, messa in ginocchio dalle scelte del Governo» sostiene Poncet, sindaco di Sestriere, che mercoledì sera ha invitato tutto il suo Consigio comunale a partecipare.

 

L'appuntamento di lunedì 14 dicembre è per le ore 11.30. La manifestazione di protesta ha il patrocino del Collegio Regionale Maestri di Sci del Piemonte, presieduto da Franco Capra (che rappresenta i 3000 maestri e le circa 90 scuole sparse su tutto il territorio piemontese e ligure) e dell'A.M.S.I. (Associazione Maestri Sci Italiani che in tutto rappresenta 14mila Maestri di Sci. 

 

Ai Maestri di Sci si affiancherà tutto il sistema economico alpino: gli impianti a fune rappresentati dal Presidente dell'ARPIET Giampiero Orleoni, il presidente di Federalberghi Torino, Fabio Borio, dell'Associazione Direttori Albergo Piemonte e Valle d'Aosta, Dimitri Ciaschini dell'Ascom. E poi ancora la FISI AOC rappresentata dal presidente Pietro Blengini. 

 

«Scendiamo in piazza – spiega Gianni Poncet, presidente A.M.S.A.O. - per poter lavorare data l'impossibilità a farlo imposta dal Governo. Una decisione gravissima con le Scuole di Sci che non potranno essere operative a partire dalla settimana di Natale e sino all'Epifania. Un fattore che peserà più del 40 per cento del fatturato diretto dopo che siamo già stati costretti a chiudere con due mesi di anticipo lo scorso marzo e aprile. Il nostro lavoro, la nostra economia e tutta quella derivante dall'indotto, è legato alla stagione invernale. Per questo motivo scendiamo in piazza per chiedere concreti ristori, maggior attenzione, ed un aiuto dallo Stato e dalla Regione Piemonte affinché l'economia delle Scuole di Sci e dei Maestri possa contare su iniziative utili per sopperire alla situazione pesantemente negativa generata dal Covid-19 e che, come per le altre attività dalle alpi agli appennini, avrà pesanti ripercussioni negative che si rifletteranno anche nei prossimi anni dove bisognerà tornare a ricostruire un mercato mercato nazionale ed internazionale capace di generare un indotto turistico ed occupazionale di prim'ordine».

 

Per dimostrare di essere coscienti dell'emergenza sanitaria, i maetri di sci hanno portato sul tavolo del Governo una serie di proposte, redatte dall'Associazione Maestri in collaborazione con Enti e associazioni che operano in montagna, in tema di protocolli anti Covid 19. «Proposte che sono state ignorate» sostiene Poncet. 

 

 

Nella foto: Gianni Poncet presidente A.M.S.A.O. e sindaco di Sestriere
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