Nuovo Dpcm Covid-19: i sindaci delle Valli Chisone e Germanasca hanno scritto al premier Conte

Nuovo Dpcm Covid-19: i sindaci delle Valli Chisone e Germanasca hanno scritto al premier Conte
Domenica 25 Ottobre 2020 - 15:25

Il presidente dell'Unione Val Chisone e Germanasca ha appena condiviso con tutti i sindaci una lettera in merito al contenuto del nuovo D.P.C.M presentato poco da dal presidente del Consuglio Antonio Conte.

 

La lettera è indirizzata al premier Conte e per conoscenza al presidente della Regione Piemonte Cirio. La firmano Roberto Rostagno (Pinasca), Laura Zoggia (Porte), Rino Tron (Roure), Nadia Brunetto (Perosa Argentina), Andrea Domard (Prali) Andrea Garrone (San Germano Chisone), Danilo Breuza (Pomaretto), Laura Richaud (Perrero) Michel Bouquet (Fenestrelle), Willy Micol (Massello), Ezio Sanmartino (Salza di Pinerolo), Luciano Bounous (Inverso Pinasca), Costantin Renzo (Pramollo).

 

LA LETTERA

"Le misure contenute nel provvedimento di cui sopra, anche se limitate rispetto alle prime indiscrezioni di stampa, risultano essere molto impattanti per i nostri territori già pesantemente colpiti da una profonda crisi economica anche prima dell’attuale emergenza sanitaria da Covid – 19: le chiusura dei bar e in generale della ristorazione dopo le 18, quella delle palestre e piscine nonché dei cinema/teatri rappresentano un ulteriore colpo ad un’economia che stava ripartendo tra mille difficoltà ed incertezze, distruggendo oltremodo intere categorie senza alcun vantaggio per le nostre comunità.
I proprietari delle attività commerciali e non in questi mesi spesso hanno usato le ultime risorse per adeguare i propri locali alle normative di riferimento acquistando il necessario materiale e limitando il numero di clienti e/o coperti nel rispetto del necessario distanziamento sociale e riaprendo in sicurezza.
Ed allora vedere le immagini di Cervinia o gli assembramenti della movida delle grandi Città non fanno altro che alimentare una rabbia sempre più diffusa per uno Stato che alla fine colpisce tutti in modo indiscriminato, anche e soprattutto chi, comprendendo la gravità del contesto, ha adottato tutte le cautele del caso.
Ci aspettavamo di contro che venisse intensificata l’attività di controllo e di accertamento su tutto il territorio ma soprattutto che venissero affrontati prima e meglio questioni come quello del trasporto pubblico e scolastico che rappresentano si uno dei veri vettori di contatto e di distribuzione del virus.
Non entriamo nel merito dell’organizzazione della sanità pubblica già ampiamente colpita da tagli lineari negli ultimi vent’anni, ma è evidente che in questi mesi la necessaria riorganizzazione soprattutto a livello territoriale non ha avuto quella priorità ed incisività che avrebbe dovuto ma è stata oggetto di ritardi, incertezze e inutili contrapposizioni tra Stato e Regioni.
Ed allora come territorio non possiamo più rimanere fermi e non contestare anche pesantemente questo modo di affrontare l’attuale emergenza sanitaria: non si può sempre e comunque generalizzare ed applicare le medesime soluzioni e restrizioni su tutto il territorio (nel merito noi Sindaci non possiamo non condividere invece l’opinione di parte del CTS che parla espressamente dell’eventuale adozione di lockdown mirati ai singoli territori).
Nel caso di specie le nostre comunità si sono dimostrate da subito particolarmente attente al rispetto delle nuove e necessarie prescrizioni e/o cautele (dato confermato dall’attuale numero di positivi molto limitato): decidere di chiudere queste attività significa di fatto ammettere di non sapere controllare!!
L’eventuale chiusura ad esempio di un impianto sciistico come quello del Comune di Prali che si è dotato di ogni misura per garantire il necessario distanziamento sociale tra i fruitori degli stessi impianti vuole dire colpire direttamente ed indirettamente tutta la Val Germanasca con un impatto occupazionale drammaticamente importante generalizzando colpevolmente le immagini di Cervinia ai nostri territori.
Segnalo inoltre un altro dato che testimonia come l’attenzione dei nostri territori e l’adozione di ogni precauzione sia stata e sia massima: nelle numerose strutture R.S.A. allocate nel pinerolese il numero di contagi è stata particolarmente bassa rispetto ai gravi numeri di strutture operanti nelle grandi Città o in altri territori.
Come Sindaci non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità e penso che anche questa difficile materia con ricadute certe, importanti ed immediate sulle nostre economie debba necessariamente trovare un nostro diretto coinvolgimento:   segnalo infatti a nome di tutti i Sindaci delle Valli Chisone e Germanasca come ogni giorno si moltiplicano i segnali negativi di una difficile e precaria tenuta sociale, una guerra dei poveri e tra i poveri che alla lunga non può reggere ed un numero sempre maggiore di nuclei familiari che non arrivano ad avere le risorse per chiudere non solo il mese ma addirittura la terza settimana.
Infine con riferimento alle categoria più diffusamente colpite dal D.P.C.M. del 25 ottobre 2020 il nostro Ente chiede che il Governo adotti nell’immediato importanti misure di ristoro: nel merito pensiamo a misure concrete e non palliativi che come il rinvio delle imposizioni fiscali non fanno altro che posticipare i problemi e creare accumuli da cui nessuna attività ne uscirà viva.
Comprendiamo la ratio degli ultimi provvedimenti legislativi, ovvero la necessità di garantire e preservare la salute pubblica e quella di ogni singolo cittadino italiano ma questa esigenza deve conciliare o comunque non compromettere l’economia, già oltremodo colpita, dei nostri territori.
In attesa di un Vostro pronto riscontro, l’occasione è gradita per porVi cordiali saluti.
Il Presidente
Marco Ventre"

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Paola Molino