Il sindacato dei medici Cimo: basta chiamarci eroi, vogliamo più tamponi e protezioni

Il sindacato dei medici Cimo: basta chiamarci eroi, vogliamo più tamponi e protezioni
Giovedì 9 Aprile 2020 - 17:54

«Basta chiamarci eroi: desideriamo solo svolgere la nostra professione nella massina sicurezza, invece i tamponi vanno a rilento, le mascherine ad alta protezione non sono sufficienti a coprire i turni e lo stress delle terapie intensive piemontesi non diminuisce. Effettuare i tamponi significa individuare i positivi asintomatici e bloccare sul nascere l’aggravarsi della patologia e del contagio. Continuiamo a chiedere alla Regione di intensificare i controlli in modo rilevante sul personale sanitario, i soggetti più esposti, ma non abbiamo ottenuto alcuna rassicurazione concreta». A parlare così è Sebastiano Cavalli, Segretario di Cimo Piemonte, il sindacato dei medici, il quale sottolinea il deficit negli ospedali piemontesi del materiale di protezione: dalle mascherine FFP2-FFP3, ai camici, ai guanti e a tutto l’occorrente necessario per proteggersi e proteggere i pazienti. Inoltre, aggiunge Sebastiano Cavalli, «Siamo piuttosto disorientati in merito alle recenti dichiarazioni dell’Assessore Regionale alla Sanità, Luigi Icardi, rispetto al tema dei tamponi. Esiste eccome una forte correlazione rispetto all’andamento dei decessi. Il problema continua ad essere, anche tra il personale sanitario, quello relativo ai positivi asintomatici. Senza il tampone chiunque può mettere in serio pericolo la propria vita, quella dei familiari e, se è un medico o un infermiere, anche quella dei pazienti. Occorre che la Regione li intensifichi in modo determinante e controlli che vengano predisposti dalle ASL a tappeto anche negli Ospedali e nelle Case di Riposo».

Pertanto, il sindacato Cimo ha chiesto, tramite una lettera ufficiale, «un incontro urgente con i vertici regionali», tra gli argomenti da discutere anche  «Rendere possibile, come per altro è accaduto in altre regioni italiane, l’erogazione di un contributo straordinario una tantum pari 1.000 euro per tutti medici piemontesi, ma vorremmo anche capire come l’Assessore Icardi intende distribuire al personale sanitario i circa 18 milioni di euro destinati al Piemonte all’interno del contributo straordinario di 250 milioni deciso dal Governo. Chiediamo fatti concreti, decisioni veloci, ascolto continuo”.
 
  CIMO Piemonte è la delegazione territoriale con oltre 1200 iscritti di rappresentanza sindacale di medici, veterinari e odontoiatri in servizio o non più in attività e ha come finalità la protezione della professione.
 
 

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Paola Molino