Si parla di rapporti tra cattolici e valdesi al convegno storico al lago del Laux

Si parla di rapporti tra cattolici e valdesi al convegno storico al lago del Laux
Venerdì 3 Agosto 2018 - 19:55

Iniziato dall’interesse per la storia locale di alcuni villeggianti dell’alta Val Chisone, consolidatosi con diversi promotori a cominciare dal Comune di Usseaux come capofila e poi la Società di Studi Valdesi, Centro ricerche sul Cattolicesimo della Diocesi di Pinerolo, l'associazione culturale La Valaddo e il Cerca (Centro ricerche cultura alpina), il Convegno storico del Laux (a Usseaux), dedicato al complesso rapporto tra cattolici e valdesi nei secoli passati, si tiene sabato 4 agosto.

Tema di questa edizione l’Abbazia di S. Maria di Pinerolo, per oltre 4 secoli centro di potere religioso e non solo del Pinerolese. L'abbazia, fondata nel 1064 dalla contessa Adelaide, era un'organizzazione ben strutturata. Passò successivamente nell’orbita dei Savoia con i monaci Foglianti subentrati ai Benedettini. Alla fine del ‘400 assunse anche un forte impegno di contrasto a quella che allora era considerata l'eresia valdese, critica sull'accaparramento di beni da parte di organizzazioni ecclesiastiche. 

Diversi i relatori invitati domani, sabato 4: alle 9,30, Davide De Bortoli, Elisa Mongiano e Paolo Cozzo ne tracciano la storia nei secoli di maggiore importanza. A Chiara Povero è affidata la disanima sulle controversie avute con i valdesi. Ambiti più specifici nel pomeriggio con Piercarlo Pazè che relaziona su quanto il vescovo Peruzzi constatò nella sua visita all’Abbazia. Tocca a Giorgio Grietti descriverne il declino, mentre Marco Frattini, Marco Calliero e Stella Rivolo affrontano alcuni aspetti correlati al patrimonio artistico e librario e gli stessi edifici che costituivano il complesso. Conclusioni affidate a Grado Merlo.  

Info: Comune di Usseaux, tel. 0121 83.909.

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino