Stalking sul barista, condannato il poliziotto a due anni e sei mesi

Stalking sul barista, condannato il poliziotto a due anni e sei mesi
Venerdì 13 Luglio 2018 - 12:30

Due anni e sei mesi di reclusione. È questo il verdetto emesso pochi minuti fa dalla giudice Paola Rigonat (Quarta sezione Penale del Tribunale di Torino) a carico del  poliziotto 32enne Massimiliano Conte, chiamato a rispondere di stalking, diffamazione e danneggiamenti nei confronti del barista Marcello Paschetta, titolare dell'Infinito Café di via Val Pellice a S. Secondo di Pinerolo. Accuse cui si aggiungeva la ricettazione: imputazione che la giudice oggi ha stralciato, decidendo di trasmettendo gli atti alla Procura per valutare la più grave accusa di peculato.

 

Per queste pesantissime accuse la Procura, pm Ruggero Mauro Crupi, aveva chiesto la condanna complessiva a 5 anni e 9 mesi di reclusione (2 anni e un mese per la sola ricettazione) considerando l'agente colpevole di tutti i reati "a lui ascritti".  «Contro Conte non ci sono prove, solo indizi, e neppur coerenti e concordanti. Noi, al contrario, abbiamo portato prove della sua innocenza - avevano invece sostenuto i difensori Stefano La Notte e Maria Paola Scorrano nell'arringa del 26 giugno, invocandone ll'assoluzione - Conte è uno che abbaia, Paschetta è uno che morde».

 

La giudice non è stata dello stesso avviso, aggiungendo alla reclusione anche una provvisionale di 10mila euro sui risarcimenti alle parti civili (5mila a Marcello Paschetta e 5mila alla moglie, da definire poi in separato giudizio) più il pagamento delle spese processuali. La Rigonat non ha invece menzionato eventuali pene accessorie, quali l'interdizione dal servizio, a carico dell'agente della Polstrada di Torino attualmente sospeso dall'incarico. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. «Leggeremo le motivazioni e valuteremo il ricorso», ha commentato l'avv. La Notte.

 

Intanto c'è la soddisfazione della famiglia di Marcello Paschetta (anche oggi presente in aula) che dopo un anno e mezzo di puro dolore può tirare un sospiro di sollievo«Il giudice ha considerato fondate le prove che abbiamo portato in giudizio», ha dichiarato a caldo il legale di parte civile, avv. Michela Malerba.

 

Nella foto, l'Infinito Café e l'attiguo Salento di Mary, il piccolo locale specializzato in prodotti pugliesi, ora chiuso da tempo e in vendita, di cui era titolare la moglie del giovane poliziotto. Sul prossimo numero de L'Eco del Chisone, in edicola 18 luglio, ampio servizio.

 

L.S.
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Paola Molino