Famiglie bloccate in Congo: rischio di rimpatrio immediato

Giovedì 19 Dicembre 2013 - 10:14

Ci sarà in giornata un incontro con i responsabili del Dipartimento Generale d’Immigrazione per valutare lo status delle famiglie adottive in Congo (fra queste una coppia di pinerolesi). Nella serata di ieri era stata comunicata la volontà, da parte del direttore del DGM di non voler rinnovare ai genitori italiani, per altri 30 giorni, i visti, scaduti ieri. I passaporti sono tuttora in mano agli uffici del dipartimento congolese. Se verrà confermata tale linea, gli italiani in Repubblica Dominicana del Congo dovranno essere pronti a tutto.

Potrebbero doversi rifugiare in ambasciata in attesa che la situazione si sblocchi oppure potrebbero vedersi costretti ad un espatrio forzato, ovvero rientrare in Italia senza i figli adottati. Accorato l'intervento del senatore pinerolese Lucio Malan che nel corso dei lavori parlamentari è intervenuto sulla questione ieri sera: «I bambini adottati sono a tutti gli effetti figli di cittadini italiani e, dunque, sono cittadini italiani, anche se non hanno il passaporto per questioni pratiche e materiali. Le autorità congolesi non vogliono rinnovare il visto di permanenza. Loro sarebbero, quindi, costretti ad andarsene lasciando i loro figli, cosa che per la nostra legge costituirebbe abbandono di minore, che è un reato. Chiedo che il Governo e, in particolare, il Ministro degli Esteri, che prima ancora del Ministro dell'Integrazione è competente in questo, intervenga presso le autorità della Repubblica Democratica del Congo facendo quello che, in altri tempi, fecero alcuni consegnando a questi bambini il passaporto italiano, così che non abbiano bisogno di un visto da parte dell'autorità di Kinshasa, per seguire i loro genitori che hanno ricevuto l'adozione seguendo a puntino le norme locali, tant'è che sono le autorità locali ad aver dato in adozione questi bambini».

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Paola Molino