Finanziamenti e corsi di cucina: la Finanza denuncia noto imprenditore di Cercenasco

Mercoledì 7 Agosto 2013 - 15:53

Oltre 450.000 euro di ricavi non dichiarati e quasi 165.000 euro di Iva evasa, dal 2010 ad oggi. È quanto contestato al termine di un’articolata attività di polizia tributaria, eseguita dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Pinerolo, nei confronti di una società con sede legale a Tunisi, ma di fatto operante in Piemonte e totalmente controllata da L. D. di Cercenasco. Quel che in gergo viene definita "esterovestizione": sede fittizia all'estero (in genere là dove si pagano poche tasse) e struttura operativa (produttiva e decisionale) in Italia. In questo caso nella propria abitazione di Cercenasco. L'imprenditore, assai conosciuto in zona, è stato denunciato all'autorità giudiziaria, che su di lui ha aperto un fascicolo per verificare l'ipotesi di violazione della normativa fiscale (in relazione alla società tunisina) e di abusiva attività finanziaria di intermediazione mobiliare, per i prestiti e i finanziamenti elargiti (attraverso un'altra società torinese) anche a soggetti socialmente deboli. Un imprenditore che gli inquirenti definiscono "assai dinamico e pieno di fantasia", tanto da organizzare e pubblicizzare tramite proprio sito web anche numerosi e remunerativi corsi di cucina, con costo medio di alcune migliaia di euro, tenuti coinvolgendo Enti e strutture piemontesi accreditate presso la Regione Piemonte. Secondo le indagini della Finanza, L.D. aveva pensato di poter approfittare dei vantaggi tributari che le leggi tunisine concedono alle attività imprenditoriali di nuova creazione, in virtù anche dell’accordo di associazione e di libero scambio con l’Unione Europea, firmato nel 1995 dal Paese nordafricano, ove è prevista l’agevolazione dell’esonero totale da tassazione per i redditi prodotti per i primi 10 anni. Peraltro, da tempo, l’Italia ha inserito la Tunisia nella lista dei Paesi extra UE che possono godere dello stesso trattamento riservato ai dividendi distribuiti da società partecipate residenti in Europa (cosiddetta “white list”).

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Paola Molino