Dalla festa del tour all'obiettivo mondiale

Lo sponsor e patron Chiatellino traccia un bilancio 12 mesi dopo la clamorosa due giorni

Un anno fa, alle 18 di mercoledì 20, Elvio Chiatellino rivedeva il film della prima di due giornate apeciali nel "segno del giallo". C'erano ancora la cena di gala e la partenza della carovana per il Galibier, ma la tensione iniziava ad allentarsi. A distanza di un anno dal Tour de France, stessa sala riunioni della cooperativa Quadrifoglio, non è mica un diversivo evocare un'altra sfida, il Mondiale di ciclismo da portare a Torino e - perché no? - almeno in parte, con una cronometro, all'ombra di S. Maurizio. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino