Mal di vivere, sette suicidi
Sette suicidi in nove giorni. Un’escalation che ci lascia attoniti, smarriti. Che chiede riflessione rispettosa ed equilibrata. Su questo malessere generalizzato che ci avvolge come una ragnatela infestante, e che si esprime nella maniera più assoluta e definitiva: contro la vita. Contro la propria vita. Un grido muto che come comunità ci lascia sconfitti: perché non abbiamo saputo guardare, ascoltare, sentire, oltre le parole, al di là dei gesti. Perché non abbiamo saputo insufflare speranza, solidarietà, senso di appartenenza in chi giorno per giorno non vedeva altro sollievo dal proprio dolore che la morte. Perché ci si uccide quando si soffre, quando la disperazione ha il sopravvento sulla speranza, quando non si riesce più a dare un senso al vivere. E quando anche il proprio corpo diventa appendice estranea. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
Paola Molino