Anche un torsolo di mela non è mica da buttar via

Le "nicchie" nel Pinerolese

Nell'epoca delle vacche grasse c'era solo spazio per i grandi progetti. Penso ad esempio alla scuola di equitazione di Pinerolo che a lavori ultimati (certo ridimensionati rispetto al faraonico progetto iniziale di quasi venti milioni) ne costerà qualcuno in meno. Poi non si saprà come gestirla, vero laccio al collo nel settore pubblico.
Ma i tempi sono cambiati. Si lesina, e giustamente, sulle poche migliaia di euro. Ogni spesa dovrebbe essere finalizzata e monitorata. Con l'aria che tira anche un torsolo di mela non va buttato. La parola d'ordine potrebbe essere: valorizziamo quel che abbiamo.
È un po' in quest'ottica che va vista un'iniziativa che, pochi giorni fa, ha coinvolto sedici Comuni, da Cavour, a Pinerolo, da Cumiana e Frossasco, da Pinasca a Torre Pellice. Si tratta di un protocollo con la Provincia di Torino per formalizzare attività promozionali nei territori della "Strada delle mele". Si tratta, come dicono i due assessori provinciali che hanno seguito l'iniziativa - Balagna e Bertone - di «mettere in rete e in sinergia le eccellenze del territorio potendo contare sulle piste ciclabili realizzate nell'ambito del progetto degli itinerari ciclistici della Marca pinerolese». Se conosciamo poco questa realtà - certamente di nicchia - il protocollo ha proprio lo scopo di portare la "Strada delle mele" in primo piano. Non solo nel Pinerolese, ma in un territorio decisamente più ampio anche attraverso "Turismo Torino e Provincia", che nel nostro territorio, qualche volta, è stato latitante. Ma per ottenere i risultati sperati ci vuole davvero una manovra sinergica che coinvolga non solo i Comuni ma anche e soprattutto le aziende agricole, i b&b ed in genere la ristorazione e le strutture ricettive. Non pensiamo infatti che le piste ciclabili siano solo destinate a chi vuol sgranchirsi le gambe con una bella pedalata. Altrove, in Italia ed all'estero, c'è una fetta di economia, legata al turismo ambientale, che vive sulle due ruote.
Tanto per stare in argomento («non gettiamo via neppure un torsolo») il territorio pinerolese dovrebbe fare lobby nei confronti di Torino per il Wmg in programma nell'estate 2013. Di cosa si tratta? Di un Campionato del mondo che si svolge ogni quattro anni, come le Olimpiadi, per atleti Master (per alcune discipline con range di età minima dai 25 ai 35 anni ma molti sono over 50). Una trentina di discipline, attesi 50mila atleti (a Sidney nel 2009 furono 30mila) da novanta Paesi del mondo, centomila visitatori con oltre un milione di presenze; insomma una potenziale utenza turistica di medio alto livello, con un abbinamento garantito tra turismo e sport. Ebbene, cos'è accaduto? Che Torino si è accaparrata quasi tutte le gare. Perfino nel tiro con l'arco si sono dimenticati di Cantalupa e del suo Centro federale. Ma c'è ancora tempo per farsi sentire - sempre che il Pinerolese sappia fare squadra e dimostrare i propri attributi. C'è un programma, ma non definitivo.
Quindi andiamo a chiedere per il Pinerolese qualche sito di gara invece di concentrare pressoché tutti gli eventi a Torino. Anche questa è una piccola occasione da non perdere.�

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Paola Molino