Violenza e molestie in famiglia

Tre storie a Pinerolo, Bricherasio e Piossasco

Che la famiglia sia un nido, ci piace pensarlo. Così dovrebbe essere. Dovrebbe essere il luogo in cui crescere sereni, vivere in armonia e nel rispetto reciproco. Per chiedere proprio il minimo, senza violenze. E invece, troppo spesso, le cronache ci raccontano storie ben diverse. Anche nel Pinerolese, tutt'altro che un'isola felice. Come sempre, le aule dei tribunali sono le cartine tornasole di tanto malessere, di una società che troppo spesso non sa, davvero, aver rispetto per i più deboli. E bimbi e donne sono i primi a farne le spese. Questa settimana raccontiamo di due arresti per maltrattamenti in famiglia (a Bricherasio e Piossasco) e della condanna di un ingegnere pinerolese per abusi sessuali sulla figlia di 5 anni.
Con una nota a margine: nessuno è colpevole se non con sentenza passata in giudicato. Neppure quel padre marchiato dall'infamia di aver toccato intimamente la figlioletta. Lui si è sempre professato innocente: ci auguriamo, per tutta quella famiglia (su tutti per la bimba), che possa provarlo almeno in Appello. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino