Neve tra gioie e dolori

Soddisfatti a Prali, ottimismo a Sestriere, la vera crisi è in Valle Po

Col nuovo anno, la prima neve. Lunedì 2 una nuova perturbazione ha attraversato il nostro settore alpino, ma il vento di föhn è già in agguato. Da una tormenta all'altra, in queste vacanze di Natale c'è chi vede il bicchiere mezzo vuoto: in vetta si scia ancora sulla neve di novembre e le temperature sono state tanto altalenanti da ritardare sia l'entrata in funzione dei cannoni che l'arrivo dei turisti.
In realtà, il bicchiere è mezzo pieno: in Vialattea si sono fatti i salti mortali per innevare le piste a bassa quota (alla vigilia di Natale, in pochi giorni, sono stati spesi milioni di euro per produrre 1 milione e 800mila metri cubi di neve), mentre la stazione di Prali, per trovare "ossigeno", è andata a riscoprire la sua vocazione olimpica, portando in pista - da metà novembre a Capodanno - migliaia di atleti di tutto il Nord d'Italia. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino