Silvio Bonansea, ministro messicano e poi medico a Bogotà

Nato a Bibiana nel 1870, è difficile ricostruire le sue tortuose vicende tra i due Mondi

Qualche tempo fa una lettera di Leonello Arnoldi di Torre Pellice sollevò in me non poca curiosità, trattando d’un personaggio interessante che non conoscevo. Il soggetto si chiamava Silvio Bonansea. Per Arnoldi nacque nel 1869, ancora vivente nel 1946, data dell’ultima lettera inviata alla sua famiglia. Ecco come lo descrive: «Medico, biologo, eugenista. Emigrò in Centro America. Fece parte del Governo messicano. Durante una delle frequenti rivoluzioni che travagliarono tale Paese fu condannato alla fucilazione, per la sua compromissione col potere costituito. Salvato in extremis, la condanna fu ridotta a quella di essere imbarcato su una nave da guerra e abbandonato nell’Oceano, a bordo di una barchetta, con un solo remo». Dopo giorni in balia delle onde, fu salvato da una nave da guerra battente bandiera colombiana e portato in salvo in Colombia. A Bogotà avrebbe risieduto per il resto della propria vita, esercitando la sua professione di medico. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino