Nei Comuni la demagogia sale in cattedra

È in corso, in molti Comuni, una caccia alle streghe. Non per stregoneria, ma solo perché assessori e sindaci percepiscono modesti rimborsi per la loro attività di amministratori e c'è chi li vorrebbe ulteriormente ridurre o cancellare del tutto. È accaduto ad Airasca, a Vinovo, a Cavour. Probabilmente seguiranno altri Comuni, per bocca delle minoranze o, qualche volta, di frange di maggioranza. Una corsa demagogica, un po' ipocrita, per pochi euro.
C'è chi lancia l'anatema: «Dovete svolgere gratuitamente quell'incarico, altrimenti i costi ricadono sulla collettività». È vero che è un costo, ma trascurabile rispetto a qualunque bilancio comunale. Se ci sono stati eccessi, questi riguardano il passato, all'epoca delle vacche grasse. Quando, ad esempio, si faceva slittare la conclusione del Consiglio comunale dopo le ore 24 per beneficiare di un giorno in più di permesso retribuito per consiglieri dipendenti di enti pubblici o privati. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino