I sindaci non lasciamoli soli

Da qualche settimana i sindaci sono i protagonisti della battaglia contro la limitazione delle autonomie locali. In prima linea un po' ovunque nei confronti di un Governo che taglia le disponibilità ai Comuni nell'ottica di un contenimento della spesa. Che la manovra economica sia necessaria nessuno lo mette in discussione. Ma il punto dolente è che i tagli colpiscono prevalentemente gli enti locali periferici e conseguentemente chi vi abita.
Meno risorse, meno servizi. Hanno decurtato i modesti rimborsi agli amministratori locali (molti già vi rinunciano) ma hanno lasciato pressoché inalterati i costi delle Regioni, tanto più quelle a statuto speciale che nessuno osa toccare. Privilegi che non sono soltanto quelli di Roma, ma anche di Palermo, Catania, Aosta o Bolzano come già abbiamo sottolineato nelle ultime settimane.
Ma questi sindaci che sono scesi ripetutamente sul piede di guerra non lasciamoli soli. Si battono per noi.
Sarà per l'Asl To3 che si vorrebbe aggregare, come servizi offerti dagli enti ospedalieri, a realtà che distano decine di chilometri da Pragelato, Torre Pellice o Pinerolo. Sarà per i tribunali che vogliono anche sopprimere nell'ottica di un molto ipotetico e non documentabile risparmio di risorse economiche. Con il rischio, sottolineava Eugenio Buttiero, sindaco di Pinerolo «di peggiorare la qualità della nostra vita, cosicché si preferisce togliere risorse ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano davvero».
Rendiamoci conto che non è una battaglia per la conservazione di poltrone o prebende. Assolutamente no. È una battaglia che ci tocca tutti da vicino.
Per questo stiamo accanto ai sindaci, al di là dei loro orientamenti politici, perché sono in discussione il mantenimento di tanti servizi che non sono un optional ma una necessità.

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Paola Molino