«Nella gestione dei torrenti impariamo dal francesi»

Baltieri (Legambiente) paragona Pellice e Drac

VAL PELLICE - Continua Pellidrac, il progetto italo-francese che vuole mettere a confronto i torrenti Pellice e Drac, per approfondire la conoscenza dei rispettivi territori e attuare interventi efficaci nel rispetto dell’ecosistema. Dal 30 maggio al 1º giugno si è tenuto a Saint-Bonnet-en-Champsaur, vicino a Gap, il secondo seminario transfrontaliero (il primo era stato nel dicembre scorso a Villar Pellice) per presentare i lavori d’intervento che inizieranno a breve lungo il Drac. Si vuole effettuare un’operazione di "ripascimento", che consiste nel riportare in alveo 150.000 metri cubi di materiale, per trovare un equilibrio tra erosione e sedimentazione.
«Questo progetto, ormai in fase esecutiva, potrebbe essere un’utile occasione di riflessione per la situazione del Pellice in cui, a problemi analoghi, si risponde invece riproponendo operazioni di disalveo e di asporto di sedimenti» riflette Marco Baltieri di Legambiente Val Pellice, presente al seminario in qualità di rappresentante del liceo scientifico "Curie" di Pinerolo, una delle scuole partner per la parte didattica del progetto.
Baltieri prosegue con una nota "amara": «Spiace constatare la completa assenza di rappresentanti delle Amministrazioni locali della Val Pellice». Nella delegazione italiana, infatti, erano presenti il Politecnico di Torino, l'assessorato all’Ambiente della Provincia di Torino e, appunto, il "Curie". A fare gli onori di casa invece il presidente del Consiglio generale del Dipartimento delle Hautes-Alpes, alcuni sindaci del bacino del Drac e i responsabili tecnici e amministrativi del progetto Pellidrac e del Contratto di fiume (che si è firmato proprio il 1º giugno).

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Paola Molino