Pinerolo: polemica al calor bianco sul crollo del cornicione

«Vergogna, vergogna, vergogna, non si fa così», il rimprovero, urlato per tre volte da Eugenio Buttiero contro il suo avversario, ha segnato uno dei momenti più incandescenti del confronto tra i due pretendenti alla poltrona di sindaco. Tutto è nato da una domanda sulle polemiche sorte dopo il crollo di un grosso pezzo di cornicione di Palazzo Vittone, episodio in cui si è sfiorata la tragedia. Buttiero non ha digerito l'iniziativa del centrodestra di distribuire, durante il mercato del sabato, un volantino in cui si ricordava che l'ex-sindaco Covato aveva accusato l'ex-assessore ai Lavori pubblici di colpevoli ritardi nella messa in sicurezza dell'immobile. «Si tratta di normale dialettica politica - si è difeso Chiabrando - e poi i ritardi sono un dato di fatto e sono stati messi in evidenza da altri prima di me». «Si tratta di metodi alla Berlusconi, non si può accusarmi di essere responsabile della caduta di un cornicione, respingo queste strumentalizzazioni» è nuovamente insorto Buttiero facendo il gesto di restituire il volantino contestato all'avversario. Ancora Chiabrando: «Non potete darci lezioni di moralità, il Pd distribuì volantini dicendo che non volevamo le case per i meno abbienti, strumentalizzando un nostro voto in Consiglio, quando invece tutti sanno che con il centrosinistra non si sono più costruite case popolari».
Buttiero, sollecitato dal direttore Trossero, ha poi spiegato i motivi dei ritardi nella messa in sicurezza di Palazzo Vittone: «Il Patto di stabilità non ha permesso di spendere subito il denaro che avevamo a disposizione, inoltre interventi della Sovrintendenza ci hanno rallentato, da alcuni mesi non sono più assessore ai Lavori pubblici, ma so che a giugno partirà l'appalto per l'affidamento dei lavori».�

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Paola Molino