L'autostrada Pinerolo-Cuneo, Pedemontana del Monviso

Ecco lo studio di fattibilità di Ativa

Chiamarla "Pedemontana del Monviso" o Pinerolo-Cuneo, poco cambia. L’autostrada che unirà Torino alla Granda - annunciata su "L’Eco" almeno un mese fa e ripresa nei giorni scorsi sulle pagine de "La Stampa" – sarà un importante collegamento delle relazioni tra le aree occidentali e orientali del nord Italia. Il nuovo progetto, il cui studio di fattibilità è stato reso noto da Ativa, rappresenterà il naturale prolungamento del corridoio autostradale già in fase di concretizzazione attraverso la realizzazione delle nuove iniziative della Pedemontana Piemontese (collegamento A4–A26) e della Pedemontana Lombarda (collegamento A8–A4). L’intervento, proposto da Ativa per un costo di 1,1 miliardo di euro, ha una lunghezza totale di circa 65,3 chilometri. Ha origine presso lo svincolo di Riva di Pinerolo dell’autostrada Torino-Pinerolo, prosegue in direzione ovest sull’attuale circonvallazione di Pinerolo da adeguare, piega verso sud in direzione Saluzzo dove si innesta sull’esistente circonvallazione per poi riprendere verso sud, in direzione di Cuneo, per collegarsi con la futura circonvallazione. Al momento sono state suddivise quattro tratte, utili per un’eventuale suddivisione funzionale volta ad una possibile entrata in esercizio per fasi dei singoli tronchi. Sono previsti, oltre ai due svincoli terminali di collegamento (Riva di Pinerolo) e di interconnessione (Cuneo sulla Asti-Cuneo), altri 12 svincoli intermedi.
«Uno degli scopi - dice Giovanni Ossola, presidente di Ativa - del presente studio, realizzato sotto la sopraintendenza dell’ing. Antonio Chiari, già vice-presidente di Ativa, è quello di disporre di un documento che serva da base per il confronto con le istituzioni territoriali e con le comunità comunque interessate dai suoi contenuti. Non è una proposta definitiva, in quanto ancora priva dell’indispensabile requisito della compartecipazione delle realtà locali del territorio in cui essa idealmente si sviluppa; il coinvolgimento è proprio la novità che vuole caratterizzare l’iter di questa infrastruttura».

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Paola Molino