Ennesimo successo di Paolo Bert nella "Tre Rifugi"
«Sapere che domenica sera almeno 200 persone sono tornate a casa con negli occhi uno spettacolo magnifico qual è stata la Tre rifugi, beh… È questa la soddisfazione più grande provata degli organizzatori».
Sono parole di Carlo Degiovanni, esperto di corsa in montagna, direttore tecnico della manifestazione e, per 32 volte, "finisher" della classica dell'Alta Val Pellice.
In effetti la giornata di domenica è stata di quelle speciali, con un'organizzazione perfetta e condizioni climatiche che non sempre si ha la fortuna di trovare in montagna. Cielo terso, di colpo niente più afa ma un venticello che ha accarezzato gli atleti e asciugato il loro sudore.
Correre al fresco, tra montagne magnifiche, è piaciuto a tutti. È piaciuto a Paolo Bert, per la nona volta re indiscusso della gara diventata sky marathon, tallonato dai soliti Claudio e Massimo Garnier, ed è piaciuto anche a Giovanna Malan, vincitrice della "lunga" al femminile davanti a Canonico e Tallia.
Ma se questi camosci attraversano sentieri e canalini a velocità incredibili, sovente senza guardarsi attorno per non incappare in pericolosi ruzzoloni, altri alternando corsa e marcia hanno forse apprezzato ancor più l'ambiente nel quale praticavano il più bello degli sport.
E la partecipazione? «Se fino a qualche anno fa il limite della gara era quello di radunare solo una novantina di atleti della vallata - conclude Degiovanni -, ora possiamo dire che passando a 197 partenti, provenienti anche da fuori, l'obiettivo è stato raggiunto».
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Paola Molino