Il Pellice fa paura, lettera appello del sindaco di Bricherasio

BRICHERASIO - Le piogge che hanno caratterizzato questa primavera hanno fatto tornare con la mente all’alluvione del maggio 2008. Per fortuna il Pellice non ha esondato. Ma gli allagamenti dello scorso 5 aprile e, in generale, il forte aumento della portata del torrente ha messo sul chi va là chi abita nelle zone più a rischio. E ha riportato alla ribalta, insieme a nuovi danni, le carenze del sistema di contenimento del Pellice.
Il sindaco Ilario Merlo ha scritto il 18 maggio all’Aipo nazionale (sede di Parma), all’Aipo del Piemonte, al prefetto e agli assessorati competenti di Regione e Provincia per chiedere che «vengano affrontate con urgenza le problematiche emerse a seguito di un sopralluogo effettuato con i tecnici della Provincia e dell’Aipo».
L’elenco degli interventi richiesti è dettagliato: ripristino difesa spondale sinistra in zona Colombere; manutenzione dell’argine esistente sulla sponda destra in zona Pertusio; costruzione del breve tratto di difesa spondale mancante (versante sinistro) in zona Zumaglini; taglio della vegetazione e asportazione di materiale in esubero su tutto il tratto di alveo tra i Comuni di Bricherasio e Campiglione; asportazione di materiale per liberare un’arcata del ponte dell’ex-ferrovia oggi completamente ostruita.
Merlo sa che la situazione è delicata: «Bricherasio è già stata duramente colpita dalle alluvioni dell’ottobre 2000 e del maggio 2008, con gravi danni all’agricoltura e l’evacuazione degli abitanti della zona Ghiaie. Chiediamo perciò interventi che risolvano davvero il problema ed i loro tempi di esecuzione. Dobbiamo rassicurare i cittadini». Sono tante, infatti, le persone che vivono non lontano dal fiume. Anche a valle, nel Comune confinante di Garzigliana.

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino