Parchi, slitta l'accorpamento?

Mentre l'Orsiera-Rocciavrè festeggia i 30 anni

FENESTRELLE - Lo scorso fine settimana il parco Orsiera-Rocciavrè ha iniziato i festeggiamenti per i suoi 30 anni, a circa un mese dalla fusione con i parchi di Salbertrand, Val Troncea e Avigliana per dar vita al parco Alpi Cozie secondo la nuova legge regionale.
Istituito nel maggio del 1980 insieme alla Riserva di Chianocco, il parco ha ottenuto l’effettiva operatività solo nel 1985. Con la gestione condivisa delle prime due aree, nel 1991, e l’aggiunta della Riserva di Foresto nel ’98, l’area protetta è passata da ottomila ettari a undicimila ettari.
Lontani i tempi in cui i primi guardaparco lavoravano in una piccola stanza nella sede della Comunità montana della bassa Valle di Susa senza neanche un direttore. Ora i dipendenti sono 26 di cui 17 guardaparco. «I posti di lavoro – spiega il presidente Mauro Deidier – verranno salvaguardati. La scommessa del nuovo ente sarà quella di fondere i servizi dei quattro parchi».
Non è però scontato che l’accorpamento avverrà a breve. «Dalla nuova Regione si ipotizza di rimandare fino al 1º gennaio 2011 per aver modo di mettere mano alle legge, ma tutto ciò non è ancora confermato» precisa Deidier.
Quel che è certo è che è tempo di festeggiamenti. Dopo le attività svolte a Fenestrelle lo scorso week-end, domenica 23 in Val Sangone il parco presenterà il libro-testimonianza sul lavoro svolto in questi tre decenni, a seguito di un'escursione guidata, con ritrovo alle 9 alla casa alpina "Evelina Ostorero" di Forno di Coazze.
Anche domenica 30 la presentazione (ore 17 presso la sala consiliare di Chianocco) sarà preceduta alle 14 da un’escursione guidata nel centro storico e da una visita naturalistica dell’Orrido con la possibilità di effettuare la ferrata.
Si svolgerà invece sabato 29 a partire dalle 9, la giornata di studi "I parchi come laboratorio di biodiversità", con lo scopo di valutare il grado di consapevolezza locale sul tema. «Festeggiamo con un po’ di amarezza – precisa il presidente Deidier – a causa di un accorpamento non condiviso. Siamo d’accordo con la nuova legge che crea un testo unico e che si raccorda con la legislazione europea, ma c’è la paura che la scelta da parte della Provincia e della Regione dei rappresentanti del Parco porti ad una politicizzazione dell’Ente. Inoltre con l’accorpamento si va a snaturare l’affettività tra l’Ente e il territorio che è stata difficile da conquistare e che in certe zone non è ancora stata del tutto ottenuta».

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Paola Molino