Luserna S.G., una struttura da 10 milioni di euro e 100 posti letto

Il sindaco Bruera: «Idea da valutare bene, ci sono pro e contro»LUSERNA S.G. - Cento posti per anziani autosufficienti e non, all’interno di una nuova Residenza sanitaria assistenziale (Rsa). Un cantiere da oltre dieci milioni di euro. E, almeno, sessanta nuovi posti di lavoro per operatori socio-sanitari, infermieri professionali e medici.
È la richiesta che il Comune di Luserna S.G. ha ricevuto nei giorni scorsi da un’azienda che possiede e gestisce già altre quattro Case di riposo in Piemonte, nelle province di Cuneo, Biella e Novara: «Si tratterebbe di una struttura privata con accreditamento presso l’Asl per alcuni posti in convenzione - premette il sindaco di Luserna S.G., Livio Bruera -. Dobbiamo valutare tutti i pro e i contro, sia a livello comunale che intercomunale. Abbiamo già incontrato i responsabili delle strutture di Luserna S.G., che hanno espresso le loro perplessità, e presto faremo la stessa cosa con l’azienda, che vanta un’esperienza consolidata nel settore. Si tratta di un’ennesima proposta per il territorio che, a priori, non si può non approfondire, considerando soprattutto i tempi che corrono».
Quali i pro? «Si tratterebbe di un cantiere importante, che potrebbe portare sviluppo a Luserna S.G., a partire dalle imprese edili locali - risponde Bruera -. Non solo: i nuovi posti di lavoro sarebbero almeno una sessantina, aspetto che, al giorno d’oggi, non va sottovalutato. Altro vantaggio, le famiglie degli ospiti graviterebbero intorno a Luserna S.G., con possibili risvolti positivi sull’economia».
E i contro? «L’aumento della popolazione anziana sul territorio aumenterebbe i bisogni e, di conseguenza, i costi dell’assistenza sanitaria - afferma ancora il primo cittadino lusernese -. Gli ospiti diventerebbero cittadini di Luserna S.G., acquisendo il diritto a tutta una serie di servizi. Un passaggio che provocherebbe un significativo aumento di spesa».
Dove potrebbe sorgere la struttura? «Servirebbe un’area edificabile di almeno 25mila metri quadri, in grado di contenere, oltre alla struttura, anche il parcheggio e il parco e altre aree accessorie. Un’area situata in una zona tranquilla e poco rumorosa, come quella pre-collinare verso S. Giovanni».
Le Case di riposo lusernesi e della valle, come anticipato, non nascondono perplessità e preoccupazioni: «In questo momento le nostre strutture non registrano situazioni di esubero o liste di attesa – sottolinea Marco Armand Hugon, presidente della Commissione sinodale per la diaconia, che a Luserna S.G. gestisce il Rifugio Re Carlo Alberto, oltre ad altre strutture tra Val Pellice e Val Chisone -. Oltre agli ospiti della valle ci sono anziani che provengono da altre Asl limitrofe». È su questi ultimi che la situazione sta diventando sempre più problematica: «Torino si sta attrezzando per fornire risposte alle persone che, fino ad oggi, sono sempre state costrette ad emigrare in zone come la Val Pellice – spiega Armand Hugon -. Una nuova struttura farebbe saltare gli equilibri attuali».
Un’eventualità che inquieta «tutti i responsabili e direttori delle strutture della valle».

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Paola Molino