Assolti il farmacista e la moglie

Perrero, cadute entrambe le contestazioni
In giudizio dopo un'ispezione dei Nas

PERRERO - Assolti perché il fatto non sussiste: si è conclusa così la vicenda giudiziaria che l'anno scorso aveva visto come protagonisti (loro malgrado) il giovane farmacista di Perrero e la moglie. A loro carico, inizialmente, due contestazioni: "interruzione di pubblico servizio" (subito caduta) ed "esercizio abusivo della professione di farmacista". Lunedì 12 il giudice Marco Battiglia li ha assolti, accogliendo le tesi della difesa sostenuta dall'avv. Pierclaudio Costanzo, che pezzo per pezzo ha smontato l'impianto accusatorio e di fatto "sfilato" una ad una le prove addotte contro i due dai Carabinieri dei Nas di Torino.

Perrero: 14 agosto 2009. Manca una manciata di minuti alla chiusura quando il titolare, Domenico Bartone, lascia il suo negozio per portare farmaci salvavita al Dispensario di Prali. Dietro al bancone resta la moglie, Sara Mattio, che sta aspettando una paziente a cui deve consegnare alcuni medicinali. In quei pochi minuti arrivano tre marescialli dei Nas e chiedono di controllare i farmaci stupefacenti antidolore. «Di fatto non si trattò di un'ispezione tecnica, ma di una vera e propria perquisizione - incalza Costanzo -, per la quale occorreva che i miei clienti fossero assistiti da un legale. I Nas hanno agito, impropriamente, come agenti di Polizia giudiziaria». Per questo l'avvocato sostenne fin da subito la nullità assoluta di tutti gli atti, presentando pure una memoria scritta in Procura e opponendosi al decreto penale di condanna (con multa da 250 euro) chiesto dal procuratore Amato.

Oggi il Tribunale gli ha dato ragione e a breve sapremo anche perché.

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Paola Molino