Tra business e servizi alla persona

Dibattito aperto, in Val Pellice, dopo la richiesta d'insediamento di una nuova struttura
Porterebbe opportunità di occupazione, ma rischierebbe di compromettere gli equilibri

La proposta di aprire una nuova Casa di riposo a Luserna S. Giovanni è giunta da un gruppo aziendale che già gestisce strutture simili in altri angoli del Piemonte. Un progetto con investimento milionario, per realizzare un istituto di alta qualità "alberghiera", dove gli ospiti siano accolti in stanze singole dotate di servizi. Risvolti occupazionali notevoli: a regime, è prevista l'assunzione di una sessantina di operatori. Difficile, per un'Amministrazione comunale, dire no a priori.

Ma anche il sì è tutt'altro che semplice, da pronunciare. In valle esistono già otto strutture. La concorrenza di una nona - a maggior ragione considerandone le caratteristiche elitarie - potrebbe avere conseguenze negative. L'assorbimento del personale più qualificato, ad esempio. O la "sottrazione" di alcuni ospiti: ne bastano pochi, per mettere a repentaglio delicati equilibri. Obbligando, magari, a ritoccare al rialzo le rette.

L'assessore ai Servizi sociali del Comune di Luserna S. Giovanni, Enrico Delmirani, ha una convinzione: «Il nostro futuro, anche a livello occupazionale, è nei servizi alla persona». Porte aperte alla nuova casa, per avere sessanta posti di lavoro in più? «Non a qualunque costo - risponde -. Serve un tavolo di concertazione a livello locale per trovare la giusta soluzione. A favore dell'occupazione, certo, ma anche delle persone assistite e delle famiglie».

Daniele Arghittu

(continua)
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