C'è da fidarsi degli appalti con il super sconto?

Il Comune di Pinerolo può anche essere apparentemente soddisfatto di realizzare un risparmio di 300mila euro sulla progettazione del secondo lotto della Scuola di equitazione, ma quanto accaduto potrebbe anche essere motivo di forte preoccupazione. I fatti: c'era una previsione di spesa di 458mila euro per la progettazione (come abbiamo scritto sette giorni fa su queste colonne), comprensiva di direzione lavori ed alla fine lo studio professionale che si è aggiudicato l'incarico ha fatto un'offerta con un maxi sconto del 65,9 per cento. Di qui il risparmio (per ora reale, ma potrebbe anche diventare teorico a lavori conclusi) di 300mila e rotti.

Saremo pure in un momento di crisi in tutti i settori - non esclusi i grandi e medi studi professionali - ma certi ribassi potrebbero far temere il peggio. Vale per la progettazione, ma vale anche per i lavori di costruzione di edifici. Sotto una certa soglia di sconto sono evidenti i motivi di perplessità.

Infatti, se prima si lavorava con sconti contenuti - giustificabili da scelte di mercato e dalla razionalizzazione dei costi - oggi c'è qualcuno che sta letteralmente "svaccando". I dubbi che sorgono sono due: o qualcuno lavora sottocosto, oppure - pensiamo alla realizzazione di manufatti per opere edilizie e per l'impiantistica - c'è il rischio che si usino materiali di pessima qualità, peggiorando ulteriormente il pressapochismo che già caratterizza la realizzazione di edifici pubblici, come quelle palestre che risultano "guaste" (pag. 5 de "L'Eco" del 17 febbraio) prima ancora di essere inaugurate. C'è un altro dubbio: che fino a pochi mesi fa siano stati applicati mini sconti a fronte di maxi guadagni, ma questo presupporrebbe una volontà collettiva degli uffici e funzionari incaricati della verifica dei tariffari e prezziari, in connivenza con gli ordini professionali e le imprese di costruzione.

C'è davvero di che preoccuparsi. «Vede - ci diceva Elvio Rostagno, un architetto pinerolese - a tariffa piena i nostri lavori sarebbero lautamente pagati. Uno sconto fino al 20 per cento è tollerabile, ma di lì in poi che garanzia si ha di avere un lavoro ben fatto? Così il rischio per il committente diventa elevato, perché i maxi sconti in genere sono a discapito della qualità».

Un campanello d'allarme per tutti gli enti publici che si trovano nella condizione oggi di un risparmio certo per le opere pubbliche su cui grava però una pesante incognita: ma i lavori saranno eseguiti a regola d'arte?

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Paola Molino