Croce rossa: Ubino lascia, a Pagnone tocca il rilancio

Pancalieri, un'associazione in agonia

PANCALIERI - Si sta per aprire un nuovo corso alla Croce rossa pancalierese. Dopo le dimissioni a fine novembre dello storico ispettore Mario Ubino, dalla riunione di sabato 9 è emerso il nome del suo sostituto. A proporsi è stato il 62enne Giacomo Pagnone che, prima di prendere il posto di Ubino, dovrà aspettare il via libera del Comitato provinciale della Cri.

Una svolta che potrebbe rilanciare la Croce rossa nell'inverno più duro dalla sua nascita nel 2004. Un passo indietro. In vista dell'abbassamento delle temperature i volontari hanno cercato invano un riparo per cinque mezzi. Solo un'autoambulanza e una vettura infatti sono al caldo in un garage. Un disagio notevole sia per chi deve fare un servizio e la mattina presto si deve grattare via il gelo dai vetri, sia per il malato che viene caricato su un'autoambulanza gelida.

Gli appelli lanciati dalla Cri sono caduti nel vuoto. Per questo, un paio di settimane fa, si è tentata l'ultima carta: chiedere un contributo alla Banca di credito cooperativo: «Il direttore non mi ha detto di no» incrocia le dita il responsabile Giuseppe Finelli.

Questo problema ha causato un'emorragia di volontari. Da una cinquantina nel 2004, si è scesi a una ventina. E il numero continua ad assottigliarsi, perché manca il ricambio. In cinque anni la delegazione pancalierese ha tenuto solo un corso, nel 2007, per arruolare volontari. Da allora, quasi più nessuno si è fatto avanti e i pochi che l'hanno fatto sono stati spaventati dalla prospettiva di dover sostenere un esame.

Perciò, in questi giorni, sarà affisso sui muri del paese un appello ai pancalieresi. Un tentativo disperato di dare ossigeno ad un'associazione che pian piano si sta spegnendo e che garantisce più di 1.200 trasporti di infermi l'anno all'Asl, alle case di riposo e ai privati.

A una crisi generale del volontariato, si è affiancata una “crisi istituzionale”. Il 52enne Mario Ubino, da sempre al timone dell'associazione, ha firmato le sue dimissioni dalla carica di ispettore a fine novembre.

«Se ti prendi un impegno devi farlo bene - motiva la sua scelta Ubino -. In questo periodo il lavoro mi impegna molto e sono spesso via. Sono entrato in Comune come consigliere e ho una famiglia». Insomma, il tempo da dedicare alla Cri scarseggia. Ma quello di Ubino non è un addio: «In futuro può darsi che le cose cambino e potrei tornare a fare l'ispettore». Intanto spetterà a Pagnone cercare il rilancio di un'associazione che rischia di non sopravvivere all'inverno.

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Paola Molino