Troppi migranti? No, troppo pochi. Sembra un paradosso, ma noi vi raccontiamo che non lo è

Troppi migranti? No, troppo pochi. Sembra un paradosso, ma noi vi raccontiamo che non lo è
Mercoledì 18 Aprile 2018 - 15:18

Troppi migranti? no, troppo pochi. Se continua così, le cooperative che dal 2011 - da quando iniziò l'Emergenza Libia, esplosa in seguito ai bombardamenti e alla guerra civile per scacciare Gheddafi - gestiscono l'accoglienza dei profughi e richiedenti asilo, rischiano di andare in crisi e dover licenziare. Non stiamo scherzando. Infatti, mentre in campagna elettorale i politici tuonavano, a torto o ragione, il continuo arrivo di profughi in Italia, in realtà nel nostro Paese non giungeva quasi più nessuno. E chi è qui, tenta di lasciare il Paese, andare in Francia e in Germania, in Svezia, dove trova un migliore welfare e maggiori possibilità di lavoro. Siamo andati a Clavière, abbiamo incontrato tanti giovani migranti determinati a rischiare anche la vita pur di tentare un'esistenza migliore oltre confine. Sogni che a volte sprofondano nella neve. Servizi su L'eco del chisone da oggi in edicola, disponibile anche in versione digitale. Nella foto di Tevino, campo profughi di Saluzzo.

 

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino