Morto Edoardo Fiammotto, giornalista e "liberale" vero
E' morto,improvvisamente, domenica, colto da infarto Edoardo Massimo Fiammotto. Aveva 66 anni e una passione sconfinata per la politica e la cultura liberale, che ha esercitato fino a pochi giorni fa con la sua presenza al salone del libro e nelle sue collaborazioni con il circolo culturale Grazia Deledda di Pinerolo. Fiammotto è stato, fin da giovanissimo, uno dei protagonisti della politica e del giornalismo locale degli '80. Insieme a figure del Pli pinerolese come Tullio Cirri, con cui condivideva l'impegno dell'associazione arbitri pinerolese e l'avvocato Andrea Gaspari con il quali invece collaborò sia in politica, sia nel giornalismo locale .
Fu collaboratore e anche direttore di varie testate locali di ispirazione liberale, che spesso duellavano nella cronaca politica con L'Eco del Chisone del direttore Don Morero, fino alla sfortunata avventura del "Il Corriere Alpino", quotidiano finanziato dall'imprenditore vigonese Nuccio Candellero travolto dallo scandalo dei falsi cointaner. Di grande intelligenza e cultura, non mancava di spirito critico nei confronti degli avversari non solo del Partito Comunista, ma anche della Democrazia Cristiana: le sue polemiche però erano sempre in punta di penna e poco avevano a che fare con la cialtroneria dell'odierno giornalismo di destra.
Fiammotto è stato sempre un liberale convinto, quelli che nella prima Repubblica facevano riferimento al Pli di Giovanni Malagodi e che in Piemonte negli anni 80/90, prima di tangentopoli, guardavano a Valerio Zanone e Renato Altissimo. Fu anche eletto in consiglio comunale. Un liberale vero e rigoroso, di quelli che difronte al conflitto d'interressi di Silvio Berlusconi e di Forza Italia storcevano il naso.
Dopo una lunga parentesi di lavoro trascorsa in Sardegna a fianco dell'ex notaio Goveani, fece ritorno a Pinerolo buttandosi ancora una volta nell'attività culturale e giornalistica, con passione e discrezione e con posizioni vicine ai Radicali dell'associazione Marco Pannella. Faceva parte del direttivo del Centro Mario Pannunzio di Torino. Sergio Rovasio e Mario Barbaro, Presidente e Coordinatore dell'Associazione Marco Pannella in un post affermano:«Lascia un grande vuoto a tutti noi e a tutti coloro che si battono per la libertà e hanno a cuore i temi della tolleranza e per la Giustizia Giusta».
A.M.
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Paola Molino