RSA: da metà maggio apertura alle visite ma con tampone rapido gratuito

RSA: da metà maggio apertura alle visite ma con tampone rapido gratuito
Sabato 8 Maggio 2021 - 12:27

Tamponi rapidi gratuiti per i familiari che vorranno andare a trovare i propri cari nelle RSA. E' questa l'iniziativa della Regione Piemonte per far coincidere la sicurezza di ospiti e dipendenti nelle Case di riposo e il diritto alla socialità di ospiti e familiari, che da oltre 14 mesi non possono incontrarsi e abbracciarsi, anche in vista delle linee guida che prossimamente - probabilmente entro metà maggio - il Ministero dovrà varare per aprire alle visite nelle strutture. Pertanto, chi vorrà andare a trovare i propri familiari dovrà sottoporsi all'entrata della struttura al tampone rapidi, completamente gratuito. "E' necessario continuare nello screening - ha affermato l'assessore alla Sanità, Luigi Genesio, durante la videoconferenza stampa di ieri, venerdì 7 maggio -perchè benchè oramai quandi tutti vaccinati, le varianti impongono continua attenzione". I dati ci dicono oggi che le strutture per anziani sono nel 96,5 per cento dei casi Covid free e che il 97 % degli ospiti è stato vaccinato, consentendo, tra dicembre 2020 e aprile 2021, di ridurre di due terzi la mortalità nelle RSA. Intanto, prosegue ogni quindici giorni lo screening voluto dalla Regione con i tamponi rapidi antigenici su ospiti e personale.

Per wuanto riguarda il personeche non ha accettato la smmministrazione del vaccino, e che dovranno essere allontanati da lavori a contatto con gli ospiti, Icardi ha affermato che: "Entro il 15 aprile le ASL dovevano comunicare l'elenco dei dipendenti che non si vogliono vaccinare, ma è sopraggiunto a livello nazionale un problema con il Garante della Privacy, che si sta cercando di risolvere. Appena la situazione si sbloccherà adotteremo misure dure".

L'assessore Icardi durante la videoconferenza ha anche riconosciuto le estreme difficoltà in cui si dibatte oggi il settore. Il Covid ha imposto costi esorbitanti per personale e dispositivi di protezione e ridotto convenzioni e entrate di nuovi ospiti, occorre pertanto sostenerle, ma i ristori previsti (30 milioni, soldi risparmiati durante il Covid con mancate convenzioni per quasi 750 strutture), che secondo l'assessore dovrebbero arrivare a destinazione entro maggio, non sono assolutamente sufficienti: coprono solo i costi documentati per gli ospiti convenzionati. "Abbiamo aperto un tavolo di discussione, ha informato l'assessore Icardi, ci incontreremo la prossima settimana con le RSA per discutere su argomenti quali convenzioni ,che presentano un tavolo estremamente disomogenee tra le diverse aree territoriali, integrazioni di rette, adeguamento delle tariffe ( ferme dal 2012) e la creazione di un fondo vincolato. Si sta discutendo anche la possibilità di aumentare soltanto la quota sanitaria delle rette e tenere ferma quella alberghiera, così da non gravare ulteriormente sulle famiglie". Intanto, con la delibera n. 23, approvata recentemente dalla Giunta regionale, si è dato avvio alle dimissioni protette, così da permettere di far defluire dagli ospedali pazienti ormai clinicamente guariti, ma le cui situazioni sociali o familiari non permettono l'immediato ritorno a casa.

Infine, Icardi e il Presidente Cirio si sono totalmente disocciati da quanto espresso nella relazione del Difensore Civico: "E' una relazione filosofica e ideologica, e ingiusta nei confronti delle RSA, non rispetta la realtà del loro lavoro. Sappiamo che la situazione nelle struttture è buona perchè i nostri controlli sono serrati: abbiamo compiuto più di 800 controlli attraverso la Commissione di vigilanza, Nas. E quando si sono verificati singoli casi critici, è intervenuta anche la Magistratura".

Sofia D'Agostino

 

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