Val Noce, il ritorno alla normalità, riaperta Casa Canada, la storia dell'acqua termale che spense l'incendio

Val Noce, il ritorno alla normalità, riaperta Casa Canada, la storia dell'acqua termale che spense l'incendio
Sabato 4 Novembre 2017 - 11:47

Anche il sindaco di Cantalupa come già quello di Cumiana ha decretato il ritorno alla normalità e il cessato pericolo incendi, rimosso il divieto di accesso nell'area colpita dal fuoco. Il rifugio Casa Canada (nella foto come si presenta oggi)  è nuovamente pronto ad accogliere i clienti nel fine settimana e profumo della polenta e spezzatina sostituirà presto quello degli alberi bruciati (non sono accessibili solo le vie di arrampicata). A proposito i primi sommari sopralluoghi hanno evidenziato una situazione a macchia di leopardo: vaste aree compromesse dove gli alberi sono stati irrimediabilmente danneggiati, si alternano ad altre dove il fuoco si è limitato a bruciare il sottobosco. 

Ora c'è spazio anche per una nota leggera che abbiamo già raccontato sull'Eco in edicola. Ricordate la recente scoperta di una fonte termale nel territorio di Cantalupa? In attesa di scoprire se veramente potrà costituire una risorsa turistica per il futuro del paese, ha già potuto dare il suo contributo fondamentale per il contenimento dell'incendio.
È proprio da quella sorgente, da cui sgorgano ben sette litri d'acqua al secondo, infatti che è stata prelevata parte dell'acqua utilizzata per domare le fiamme. Al pozzo è stata applicata una speciale idrovora fornita dall'Acea, in grado di estrarre l'acqua ad alta pressione e quindi velocemente. In questo modo sono state riempite le botti messe a disposizione dagli agricoltori che con i trattori hanno fatto la spola con gli impianti sportivi del paese. Qui gli Aib avevano allestito una riserva di emergenza dove accumulare l'acqua per rifornire l'elicottero dotato di cestello. Dalla sorgente sono stati prelevati oltre 250mila litri d'acqua "termale", sparsi poi nei boschi. «L'abbiamo sottoposta a uno stress test veramente duro-affermano ora i tecnici - e occorre dire che lo ha superato brillantemente, anche dopo un simile prelievo forzato infatti, la sorgente non ha smesso per un attimo di garantire i suoi sette litri di acqua al secondo».

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Paola Molino