Frigo conquista l'America: «La Valpe sempre nel cuore»
Luca Frigo ce l'ha fatta. Sarà il primo hockeista valligiano a giocare in America, percorrendo l'itinerario opposto a quello di tanti campioni. L'annuncio oggi pomeriggio, al rientro dagli Usa: «Sì, mi hanno preso». Una soddisfazione enorme, che condivide con tutto il mondo biancorosso: quello dei suoi tifosi, quello della società che l'ha cresciuto e che saluta «orgogliosissima» il suo enfant prodige, quello della sua famiglia che l'ha sempre sostenuto.
Frigo giocherà negli Omaha Lancers, formazione del Nebraska che disputa il prestigioso campionato giovanile Ushl. Ha convinto lo staff tecnico del team al termine del try out di tre giorni, svoltosi sulla pista della città statunitense dall'8 al 10 giugno. «A dire il vero, il primo giorno non ero soddisfatto delle mie prestazioni - racconta a "L'Eco del Chisone" -. Era troppo tempo che non facevo ghiaccio… Mi sono detto: "Se non ti dai una mossa, non ce la fai"». Anche perché la concorrenza era enorme: 120 ragazzi per 23 posti appena. Con la volontà che l'ha sempe contraddistinto, "Fridge" - questo il simpatico soprannome appioppatogli dagli americani della Valpe - ha cambiato passo e, negli ultimi due giorni di prova, ha fatto faville: «Disputavamo solo partite, in squadre formate a caso. Mi hanno schierato come ala, nel mio ruolo ideale, e ho dato il massimo».
Well done, guy. Le parole che cambiano una vita, oltre che una carriera. «Ora trascorrerò l'estate in Italia, a Torre Pellice e a Laces, in Val Venosta, dove dal 19 al 28 luglio sono convocato per uno stage con la Nazionale Under 20. Poi riceverò una mail con le indicazioni sulla mia partenza per Omaha».
La speranza è quella di diventare, un giorno, un "pro". Per il momento, Fridge avrà con i Lancers un rapporto alla "pari": né pagante (come molti dei ragazzi che dall'Italia giocano in America), né stipendiato. «Sarò ospite in una splendida famiglia di appassionati. La figlia è andata ad abitare lontano, quindi accolgono in casa due ragazzi del team». Luca dividerà il tetto con il portiere Alex Lion, proveniente dal Minnesota: «Un tipo simpaticissimo».
Guardandosi alle spalle, il 19enne di Luserna S. Giovanni vede tanto lavoro: «Ma soprattutto tanto divertimento. La fatica? Beh, qualche volta si sente. Ma non è mai pesata davvero». Se gli si chiede quanto ha capito di potercela fare, quando ha compreso di avere le carte in regola per sfondare, Luca si schermisce: «Mai, neppure adesso. Mi sono sempre solo detto: "Ho voglia di provarci"». Giusto: mai sentirsi arrivati, soprattutto quando è tempo di cominciare una nuova avventura tutta da scoprire.
E la Valpe? «Resterà sempre nel mio cuore. È la squadra che mi ha lanciato». Se un giorno dovesse tornare in Italia, Frigo si vede sempre in biancorosso. Sarà durissima sostituirlo, nell'organico della prossima Valpe: ma è il più bel sacrificio che il movimento torrese abbia mai fatto nella sua lunga storia.
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Paola Molino