Trofeo l’eco del chisone targato Moser

Sabato 2 Luglio 2011 - 18:46

Splendido assolo del nipote di Francesco a Pinerolo

Sulle strade del Tour, successo in rimonta sul bielorusso Klimankou, sorpassato sul muro d’arrivo

Sulle strade del Tour de France, a Pinerolo il 20 e 21 luglio, grande impresa firmata Moser a San Maurizio, tradizionale e affollatissimo “muro” d’arrivo del trofeo l’eco del chisone. Non ha deluso le attese la classica nazionale under 23 che rappresenta una vetrina su grandi talenti del ciclismo nazionale e non solo. Il nipote del popolare Francesco, figlio di Diego, si è esaltato sulla micidiale rampa (500 metri)che porta sotto lo striscione, sorpassando il generosissimo bielorusso Kanstantsin Klimiankou, atleta che era rimasto solo al comando sulla salita di Pramartino, prossima ad essere affrontata anche dal Tour. Al secondo classificato, in forza alla Palazzago, non sono bastati i 40” di vantaggio allo scollinamento del gran premio della montagna: sulla discesa tortuosa, Moreno Moser ha imitato lo zio in termini di coraggio e bravura tecnica, mostrando anche doti di scattista sull’erta finale. Il vincitore, portacolori della Lucchini Maniva Ski, è alla quinta affermazione stagionale, compreso il tappone del Giro Bio. Moser ha fatto il diavolo a quattro già sulla salita che come previsto ha fatto emergere le gerarchie della gara: è andato all’inseguimento con il compagno di casacca di Klimiankou(vincitore di tappa alla Coppa delle Nazioni), quel Fabio Aru reduce dal secondo posto ai Campionati Italiani, prima di prodursi nella bellissima azione che gli è valsa la vittoria. Ora Moser guarda agli Europei di Offida con concrete speranze di giocare un ruolo da protagonista principale. Da Cantalupa, località di partenza, si sono radunati corridori  di sette nazioni - c’era anche la nazionale polacca del campione europeo- quindi sono iniziate le danze ad alta velocità sul tracciato che nel primo tratto lungo la pianura tocca diversi centri del Basso Pinerolese. In tutto i comuni attraversati sono ben ventitre. Attraverso un sconfinamento in provincia di Cuneo e la Val Pellice, ecco le fasi clou della gara e l’illusoria fuga di Klimankou. La determinazione ed il talento hanno permesso a Moser di arricchire un albo d’oro prestigiosissimo per la prova patrocinata dal dnostro settimanale. I bergamaschi del Team Colpack, detentori uscenti, piazzano quarto Zardini e quinto Stefano Locatelli, distanziati di 51” e 1’03”. Anche Orrico è stato in evidenza spendendo però molte energie negli ultimi venti chilometri. Primo piemontese Alberto Nardin di Racconigi, nono.

Ordine d’arrivo 17º trofeo Eco del chisone

1º Moreno Moser (Lucchini Maniva Ski) 135,3 km in 2 ore 58’09, media 45,568
2º Kanstantin Klimankou (bielorussia, Team Palazzago) a 8”
3º Fabio Aru (Team Palazzago) a 28”
4º Edoardo Zardini (Team Colpack) a 51”
5º Stefano Locatelli ((Team Colpack) a 1’03”
6º Oleksandr Nikolienko (Ucraina Team Cerone) a 1’25”
7º Jan Hirt (Rep.Ceca, Podenzano Aurora) a 1’38”
8º Davide Orrico (Team Colpack) a 1’48”
9º Alberto Nardin (Brunero Camel) a 1’54”
10º Luca Donella (podenzano Aurora) a 2’01”

Foto Paparella l'arrivo di Moser

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Paola Molino