La strage di cani resta un mistero

Al quartiere "Le Macine"

Ancora una volta, al quartiere Le Macine sono stati presi di mira gli - indifesi - abitanti a quattro zampe. «Come l'anno scorso in questo periodo - commenta la consigliera Piera Bessone, che presenterà un'interrogazione in merito - sono stati ritrovati bocconi freschi di salsiccia con chiodi, ami e punti di pinzatrice all'interno». Vere e proprie esche per gli animali domestici, sparse deliberatamente nell'erba delle aiuole di via dell'Isolantite e via Torrente Lemina, anche all'interno di un parco giochi.
Dopo i cani morti l'anno scorso, questa volta è stato un gatto ad essere colpito, prima che un gruppo di volontari bonificasse la zona e che il sindaco, avvertito dagli abitanti insieme a Vigili urbani, Carabinieri e Lida, emettesse un'ordinanza di divieto di utilizzo, preparazione e miscela di esche o bocconi avvelenati, contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e metalli (come già avvenuto poche settimane fa a seguito di episodi analoghi per le strade di Riva).
Anche perché, dopo l'autopsia al felino morto, l'Istituto zooprofilattico ha - ancora una volta - riscontrato la presenza di Coumatetralyl e Warfarin, potenti topicidi ingeriti dall'animale deceduto.

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Paola Molino