I riti della Settimana santa

Da antichissima tradizione la settimana che precede la Pasqua viene chiamata la Settimana santa. Inizia con la domenica delle Palme e altro significativo appuntamento è la Messa crismale, celebrata il giovedì mattino in cattedrale, presieduta dal vescovo e concelebrata da tutti i sacerdoti della Diocesi con la presenza anche dei diaconi. Il significato di questa unica e solenne eucarestia è il ricordo dell'istituzione del sacerdozio avvenuta nell'Ultima Cena. In questa liturgia si consacrano anche gli oli che verranno utilizzati nell'anno successivo per la celebrazione dei sacramenti di Battesimo, Cresima, Ordinazione sacerdotale e Unzione degli infermi.

Alla sera, come unica Messa del giorno, nelle sole parrocchie si celebra "in coena Domini", memoria dell'Ultima Cena e come istituzione dell'Eucarestia, ovvero il pane e vino che diventano corpo e sangue di Cristo. In questa liturgia si svolge anche la lavanda dei piedi, episodio narrato dal solo Vangelo di Giovanni. Alla fine della celebrazione si spogliano gli altari, vengono tolte le ostie dal tabernacolo e il tutto deposto in un altare laterale, allestito come un sepolcro.

Inizia il grande lutto. Per due giorni non si celebra più la Messa. Nel pomeriggio del venerdì liturgia dell'Adorazione della croce. Silenzio assoluto per tutta la giornata di sabato fino alla solenne Veglia pasquale che precede la domenica di Pasqua.

Le liturgie

Giovedì santo (1º aprile), ore 9,30 nel duomo di S. Donato, Messa crismale (consacrazione degli oli). Alle 17 Messa detta nella "Cena del Signore". Venerdì santo (2 aprile), ore 17, celebrazione della Passione del Signore e adorazione della Croce.

Sabato santo (3 aprile), ore 21, solenne Veglia pasquale. Domenica di Pasqua, ore l0, solenne Eucaristia. Tutti i riti della Settimana santa saranno presieduti dal vescovo mons. Debernardi. In foto: il vescovo benedice le palme prima della processione.

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Paola Molino