Orbassano: maxi carico di droga al Sito interporto, corriere arrestato dalla Squadra Mobile

Un uomo di origine maghrebina, ritenuto responsabile dell’illecita detenzione di circa 190 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, è stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti della Polizia di Stato. Gli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile acquisivano notizia del probabile arrivo, presso l’interporto “Sito” di Orbassano, di un ingente quantitativo di hashish, proveniente dalla Spagna. I poliziotti sono immediatamente intervenuti per individuare soggetti e mezzi potenzialmente riconducibili all’illecito traffico. Nel piazzale antistante a un distributore di carburanti, gli agenti della Questura hanno riconosciuto un maghrebino, già noto agli inquirenti per una precedente condanna passata in giudicato in materia di stupefacenti, che si aggirava con fare sospetto all’interno del parcheggio. L’attività si è quindi focalizzata sui movimenti dello straniero, che subito dopo veniva visto salire a bordo di un furgone a noleggio ed allontanarsi dal luogo. Gli investigatori lo hano pedinato lungo la tangenziale nord fino in corso Regina Margherita: il furgone è stato fermato all0incrocio con corso Tassoni e sottoposto a controllo. Sul mezzo è stata rinvenuta una pedana contenente numerosi sacchi di pellet provenienti da Malaga (Spagna), al cui interno erano stati occultati 190 chilogrammi di hashish, suddivisi in panetti da 50 e 100 grammi cadauno. L’autista del furgone è stato immediatamente arrestato. I successivi accertamenti eseguiti sul mittente e sul destinatario della droga hanno permesso di appurare che altri colli erano stati recentemente stoccati presso alcuni magazzini e di procedere conseguentemente all’ulteriore sequestro di oltre 1.500 chilogrammi della stessa sostanza stupefacente. L’intero quantitativo, ammontante quindi a 1.700 chilogrammi di hashish, rappresenta uno dei più rilevanti sequestri di narcotico di questo tipo, operato dalla locale Sezione Antidroga; il valore della sostanza sequestrata, al dettaglio, secondo gli attuali costi di mercato, avrebbe fruttato all’organizzazione criminale oltre 6 milioni di euro.