Protesta di Extintion Rebellion alla Coppa del Mondo di sci di Sestriere: «Bye bye neve, la crisi climatica è già qui»

Protesta di Extintion Rebellion alla Coppa del Mondo di sci di Sestriere: «Bye bye neve, la crisi climatica è già qui»
Lunedì 12 Dicembre 2022 - 12:11

Ieri, domenica 11 dicembre 2022, le "Red Rebels" di Extinction Rebellion hanno messo in scena una nuova prostesa a Sestriere, sfruttando la visibilità mediatica offerta dalla Coppa del Mondo di Sci. Vestite di rosso e con movimenti molto lenti, le attiviste per l'ambiente hanno attraversato il villaggio degli sponsor e all’entrata della pista, hanno srotolato uno striscione con scritto "Bye bye neve, la crisi climatica è già qui".

La performance è stata eseguita al termine della prima manche: il villaggio degli sponsor di Sestriere è stato attraversato da una processione di alcune persone vestite di rosso, appunto le “Red Rebel” di Extinction Rebellion che si spostavano in silenzio e con movenze esageratamente rallentate.

Il gruppo di attiviste ricorda che «La Coppa del Mondo di Sci Alpino, prima di approdare a Sestriere, ha visto l'annullamento di una gara dopo l'altra a causa dell’assenza di neve e la pioggia sopra i 3000 metri. Le temperature altissime di questo autunno stanno rivelando le contraddizioni di manifestazioni sciistiche "senza senso e contro ogni logica ambientale", nelle parole dell'argento olimpico francese Johan Clarey». E aggiunge: «Molte località montane legate agli sport invernali sono sempre più in sofferenza per l'assenza di precipitazioni nevose e i costi dell'innevamento artificiale». Il gruppo critica il sostegno della Regione Piemonte all'innevamento stesso: «Quello che stiamo vivendo non è un anno anomalo - afferma un'attivista -. Chi studia il clima e le montagne sa che le temperature continueranno ad aumentare, la neve sarà sempre meno e le condizioni per l'innevamento artificiale sempre meno frequenti. Continuare ad investire, come sta facendo la Regione Piemonte, per mantenere e sviluppare attività energivore ed economicamente insostenibili è ideologico, miope e in contrasto con ciò che sta chiedendo la comunità scientifica».

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Paola Molino