Pinerolo: frode fiscale, bancarotta e autoriciclaggio, maxi sequestro a due imprenditori

Pinerolo: frode fiscale, bancarotta e autoriciclaggio, maxi sequestro a due imprenditori
Lunedì 29 Novembre 2021 - 08:20

La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro, emessa dal Tribunale del capoluogo piemontese, nei confronti di due imprenditori pinerolesi gravati da precedenti penali per reati fiscali, bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Il provvedimento giudiziario è giunto a conclusione di articolate indagini di polizia giudiziaria che hanno visto impegnati, per oltre due anni, i finanzieri della Compagnia Pinerolo con la costante direzione della Procura della Repubblica di Torino.  Le indagini, hanno tratto origine da tre verifiche fiscali eseguite, negli anni scorsi, nei confronti di altrettante società operanti nei settori dei rottami e della vendita di autovetture usate, all’esito delle quali erano state accertate plurime violazioni alla normativa tributaria, con la constatazione, complessivamente, di oltre 10 milioni di imposte sui redditi e imposta sul valore aggiunto evase, ed in materia fallimentare.

I successivi approfondimenti avevano consentito di scoprire  un vasto e intricato sistema criminoso, messo in piedi dai due soggetti i quali, dopo aver proceduto al sistematico e fraudolento depauperamento dei patrimoni aziendali delle tre imprese, si erano adoperati, avvalendosi della fattiva collaborazione di un commercialista di stanza nella provincia di Novara e di una collaboratrice di quest’ultimo, per reimpiegarli in nuove società, costituite ad hoc, alcune delle quali aventi proiezione e ramificazione in più Stati (Regno Unito, Romania e Marocco) e paradisi fiscali (Panama). Per tali condotte di autoriciclaggio, il Gip di Torino aveva emesso un provvedimento cautelare preventivo, finalizzato alla confisca, nei confronti degli indagati, sulla cui base erano stati sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili per oltre 4 milioni di euro, quali profitto del reato.

Gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno fatto emergere una rilevante sproporzione tra il profilo patrimoniale e quello reddituale dei due imprenditori intestatari di numerosi beni mobili e immobili, acquistati nel tempo attraverso l’impiego dei capitali di matrice illecita. L’Autorità giudiziaria ha disposto il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, quale misura di prevenzione patrimoniale propedeutica alla successiva confisca. L’odierna attività ha consentito di cautelare tre complessi aziendali, dieci immobili, un terreno, 13 conti correnti, dei quali dieci accesi all’estero, due autovetture, una imbarcazione da diporto battente bandiera slovacca e denaro per un valore complessivo di circa 4,5 milioni di euro.

pa. pol.
Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino