Mondiali Sci 2029 in Val Gardena, i commenti da Sestriere: delusione del sindaco sconfitto, attacchi dalla minoranza

Mondiali Sci 2029 in Val Gardena, i commenti da Sestriere: delusione del sindaco sconfitto, attacchi dalla minoranza
Giovedì 9 Settembre 2021 - 17:12

Il sindaco di Sestriere Gianni Poncet, di ritorno da Milano dove il Consiglio Federale della Fisi ha preferito la Val Gardena come candidata italiana a ospitare i Campionati del mondo di Sci alpino del 2029, non nega la delusione. Nettissima la sconfitta con otto voti a due. «Per l’ennesima volta si è andati a privilegiare il Nord Est che ha già avuto il Mondiale a Cortina, avrà olimpiadi 2026 e ora avrà anche 2029. Oltre a 18 gare italiane di Coppa del Mondo contro le due del Nord Ovest».

«Sarebbe stato giusto premiare invece il Nord Ovest soprattutto perché è il Comitato giovanile con migliori risultati, e anche per bilanciare sul territorio gli eventi di una federazione che non può essere solo Nord Est» commenta il sindaco di Sestriere, reduce dalla presentazione di un dossier di candidatura di 72 pagine realizzato con l'architetto Sasso.

«Lascia l’amaro in bocca - aggiunge Poncet - anche perché il territorio era veramente solidale, era presente con noi il presidente della Regione Piemonte Cirio, e con lui c'era il consigliere delegato allo Sport, Ricca. Nulla è stato lasciato al caso per arrivare al risultato». Una sconfitta quindi non solo per la località ma anche per la Regione: «Era un rilancio globale anche per la Regione. C’era una legacy da 50 milioni di euro dedicata alle migliorie di tutte le stazioni piemontesi. c’era un progetto enorme».

Secondo Poncet, in sintesi, la sconfitta è tutta politica: «Le credenziali c’erano ma i giochi sono stati fatti al di là delle credenziali. È chiaro che il Consiglio federale è composto da elementi in gran parte da Milano in là». Perché quello di Sestriere - sostiene il sindaco - era un dossier capace di dare «garanzie di grande candidatura» e «molto innovativo, consentendo un mondiale veramente sci ai piedi. Avremmo potuto sfruttare il Villaggio olimpico e le torri Aurum e Valtour per avere un villaggio Fis tutto attorno senza usare i mezzi per spostarsi. E grazie all'impianto di risalita ci sarebbe stato l'accesso diretto alle piste di di allenamento e a quelle di gara, tecniche e veloci».

Poncet cita anche gli aspetti di sostenibilità ambientale, e i vantaggi del sistema trasporti («Loro non possono contare sui Freccia rossa e i Tgv a 20 km, l'autostrada sempre alla stessa distanza, e un aeroporto come Caselle a un’ora e mezza») e di quello sanitario. Insomma: «Un dossier completo che rispondeva ai requisiti richiesti e dava soluzioni non praticabili da altre parti». Compreso uno stadio che presenta possibilità di vedere dalle tribune e dalla piazza tutti gli Slalom e le combinate frontali e il Gigante 75%.

L'EX SINDACO OLIMPICO

Per il capogruppo di minoranza del Comune di Sestriere Andrea Colarelli, ex sindaco olimpico di Torino 2006, la sconfitta per 8-2 «è una bocciatura schiacciante non ci sono scusanti. È una pesante sconfitta politica ed è il momento dell’assunzione delle responsabilità».

Si riferisce esplicitamente alle Amministrazioni Marin e Poncet che hanno governato Sestriere negli ultimi 12 anni: «Hanno fallito i principali obiettivi promessi da anni, in particolare le Olimpiadi 2026 e i Mondiali 2029 su cui avevano puntato tutto», attacca Colarelli.

«La mia delusione è enorme - prosegue l'ex sindaco - perché la sconfitta di oggi segna per Sestriere la fine di una storia secolare di successi internazionali iniziati con la famiglia Agnelli e portati avanti dalle Amministrazioni dei Sindaci Nasi - Strazzabosco - Jayme - Colarelli.
È anche, la fine dei dossier dell’Arch. Sasso, architetto imposto dalla politica torinese per il dossier olimpiadi e confermato dall’amministrazione Marin-Poncet per il dossier mondiali (bocciati entrambi)».

Per Colarelli, quindi, questa sconfitta ha quindi dei nomi e dei cognomi ben chiari: «Per questo mi aspetto da Marin e Poncet un gesto maturo di assunzione di responsabilità, che permetta a qualcun altro di riprovare a mettere assieme i cocci dei loro fallimenti e riorganizzare da zero un nuovo futuro internazionale degno di Sestriere». Nemmeno tanto velato l'invito alle dimissioni dai rispettivi incarichi.

 

l.p.
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